SAN MARINO. ANIS: “Da Governo e maggioranza serve chiarezza sulle politiche industriali del Paese”

“Il PRG strumento fondamentale, ma deve tenere conto dello sviluppo delle  imprese, generatrici di occupazione e benessere” 

Nel tardo pomeriggio di lunedì 14 marzo una nutrita delegazione del Consiglio  Direttivo di ANIS è stata ricevuta da una ristretta rappresentanza del Governo e  nessun rappresentante della maggioranza a seguito della richiesta ufficiale inoltrata  ormai alcuni mesi addietro per un confronto sugli interventi per lo sviluppo  economico e, specificatamente, sulle politiche industriali che Esecutivo e  maggioranza intendano promuovere oggi e in futuro.  

A tal proposito, ANIS ha spiegato e motivato approfonditamente l’esigenza degli  imprenditori di poter contare, come presupposto per lo sviluppo, su regole chiare,  certezza del diritto e tempi di risposta celeri. Temi oggetto di proposte di riforme  non più procrastinabili, che dovranno completare al più presto l’elenco delle cose  fatte, in cui al momento evidenziamo la fatturazione elettronica e un primo  importante passo verso la semplificazione delle assunzioni. 

Sulle politiche industriali, al contrario, è stata sollecitata una posizione netta su  quali siano le traiettorie di sviluppo del settore che rappresentiamo, in quanto,  come già evidenziato nei mesi scorsi, nel corso della presente legislatura sono stati  adottati diversi provvedimenti e decisioni che oggettivamente – e, pare,  volutamente – penalizzano le imprese e in alcuni casi addirittura le osteggiano. In  particolare quelle del settore industriale, che invece è quello che più volte ha  dimostrato – e ancor più nell’ultimo periodo dimostra – di essere una colonna  portante dell’economia del Paese. I numeri sono lì a dimostrarlo, azzerando  qualsiasi preconcetto ideologico che invece si nota in certi atteggiamenti e  interventi. 

Si tratta quindi di un chiarimento dovuto ai nostri imprenditori, i quali, nel  progettare i loro piani di investimento per lo sviluppo delle loro attività devono  capire se ci sono le condizioni per farlo o meno sul nostro territorio, visto che già in  partenza devono affrontare numerosi e oggettivi svantaggi competitivi.  

Su questi ultimi, abbiamo ribadito l’urgenza di completare le riforme e realizzare  l’auspicato piano strategico per il Paese. Mentre, per quanto riguarda lo sviluppo  economico, non possiamo che rilevare purtroppo ancora posizioni ambigue, come  è emerso anche nel dibattito di questi giorni in Consiglio Grande e Generale  sull’aggiornamento e integrazione del PRG ideato da Boeri. Si tratta di uno  strumento urbanistico fondamentale per le imprese che investono a San Marino,  perché dovrà dare risposte a tantissime problematiche che si trascinano da tempo  in termini di viabilità e mobilità, di infrastrutture strategiche e servizi. Questi temi  dovrebbero essere alla base del progetto in discussione, ma non se ne trova traccia  se non, in senso assai negativo e preoccupante, in dichiarazioni ufficiali che  paventano persino ricollocazioni, come se fosse semplice spostare delle industrie, o  peggio ancora la cancellazione di intere aree produttive. Per non parlare delle  previsioni di ampliamento già presenti negli attuali strumenti, che qualcuno  vorrebbe azzerare del tutto. Per questo abbiamo chiesto al Governo di assumere una posizione chiara in tal senso, smussando quelle più particolari delle singole anime che lo compongono o che vengono espresse dalle opposizioni, che tenga conto di tutte le esigenze di sviluppo del Paese e non si riduca alle schermaglie politiche. 

Una posizione che riempia di contenuti anche la parola sostenibilità, che non deve diventare un freno allo sviluppo, ma deve coniugare le esigenze delle imprese con un uso corretto e lungimirante delle risorse. La passata pianificazione urbanistica si è rivelata purtroppo sbagliata e tali errori non vanno ripetuti e certamente non possono ricadere sulle attività economiche che hanno investito e sono cresciute dove gli era stato permesso farlo, ancora prima che si consentisse di costruire le abitazioni a ridosso delle stesse aree.  

Il consumo del suolo non può, in questo senso, essere un vincolo insormontabile, ma deve essere gestito in maniera equilibrata dando alle imprese la possibilità di crescere, e prevedendo tutele e compensazioni che riducano il più possibile l’impatto sull’ambiente e la società. 

Collegato a questa tematica c’è ovviamente la problematica energetica, rispetto alla quale San Marino deve darsi l’obiettivo di recuperare in fretta una maggiore autonomia. In questo senso, abbiamo dato la nostra disponibilità al Governo a collaborare per individuare strategie, interventi e investimenti pubblici e privati per raggiungere tale obiettivo che, stanti le tensioni attuali sui mercati, è diventato anch’esso prioritario. Anche in questo caso, si tratta di mettere in campo politiche economiche chiare e lungimiranti, che ci permettano in futuro di avere un sistema più forte e competitivo.