ANIS tiene a ringraziare sentitamente tutte le Segreterie di Stato coinvolte, inclusi i
relativi staff che hanno lavorato alla stesura del testo, per aver colto le nostre
sollecitazioni così come il Consiglio Grande e Generale per aver approvato
all’unanimità, con procedura d’urgenza, il recepimento del regolamento EUDR il cui
obiettivo è quello di contrastare la deforestazione e il degrado forestale globale e si
applica a una vasta gamma di prodotti, tra cui legno, carta, gomma, carne bovina,
cacao, caffè, soia, olio di palma. Il recepimento di tale regolamento con il quale la
nostra normativa viene armonizzata con quella dell’Unione Europea è la
precondizione per poter instaurare un dialogo con la Commissione Europea e
provare ad ottenere che San Marino, nelle more della sottoscrizione ed entrata in
vigore dell’Accordo di Associazione, possa essere assimilato ad un Paese membro
non venendo considerato quale paese extra Ue.
Poter essere equiparati alle imprese dei Paesi membri è indispensabile per evitare
che i nostri clienti vengano considerati “primi importatori” con le conseguenze in
termini di adempimenti e soprattutto di responsabilità che non dovrebbero
assumersi se comprassero da fornitori UE. I tempi per raggiungere questo risultato
sono stretti, perché è vero che l’applicazione del regolamento decorrerà dal 30
dicembre 2025 ma occorre considerare che le dinamiche commerciali anticipano
già oggi gli ordini e le commesse per cui il via libera europeo per il riconoscimento
delle nostre imprese sarebbe auspicabile avvenisse entro il prossimo mese di
settembre.
Di fatto ciò che si andrà a chiedere alla Commissione Europea è di anticipare quello
che accadrà una volta che l’Accordo sarà entrato in vigore, tenendo anche conto
che San Marino è già stata inserita nella lista dei Paesi a basso rischio e ha un
Accordo di Unione Doganale che garantisce già una serie di controlli sulle
importazioni, in questo caso di materie prime. Diversamente le nostre aziende
potrebbero essere costrette a trasferire l’attività oltreconfine con le gravi
conseguenze del caso, in termini sia economici che occupazionali.
Confidiamo pertanto che il lavoro diplomatico della Segreteria di Stato Affari Esteri
e del Dipartimento Affari Esteri dei prossimi giorni possa consentire alle imprese
sammarinesi di competere a pari condizioni con quelle europee.
San Marino, 17 luglio 2025