
Non è un bell’anno il 2020 per molti, l’esperienza Covid-19 ha letteralmente spazzato via tante certezze ed impoverito l’intero pianeta.
Non è un bell’anno nemmeno per Iro Belluzzi, il consigliere socialista di lungo corso del PSD, poi dell’NpR.
L’anno è iniziato male dopo le elezioni per Hiro, non tanto per il risultato in se stesso per quello che ha prodotto. Nonostante la buona performance (è stato eletto in Consiglio Grande e Generale ndr) è stato estromesso, probabilmente da dinamiche interne di coalizione, da qualunque posto di prestigio.
Nessun posto da Segretario di Stato e nessuna presidenza di Commissione. E questo avrà influito nella psiche di Hiro (con l’acca come lo chiamava Matteo Zeppa ndr) così tanto che avrà fatto nascere un sorta di voglia di rivalsa e di rabbiosa vendetta nei confronti dei compagni (ex?) di partito e di coalizione.
Prima ha voluto espressamente la sua nomina in Commissione Giustizia, inspiegabilmente abbandonata dopo tanti anni e nel momento cruciale da parte della Bronzetti, e quindi automaticamente in Consiglio Giudiziario, sapendo che anche un singolo voto era importante, come si è visto, per bloccare il nuovo corso che la maggioranza voleva intraprendere. Quindi la sua nomina, da lui fortemente voluta, aveva in se il germe della vendetta. Tutto pianificato e realizzato come si è visto.
Iro poi è strettamente legato, da tempo, ad un’amicizia con il giudice Laura di Bona, entrambi vengono dal maceratese prima che dalle Marche. Dovete sapere che non è vero che domina la regione! Nelle Marche è piu’ importante l’area da cui si viene, infatti si dice: ”Vengo da Ancona” ad esempio e non dalle Marche, proprio perchè ci sentiamo pesaresi, fanesi, urbinati, anconetani, maceratesi o ascolani prima che marchigiani.
Lo stesso Belluzzi mi avvicinò e mi chiese di trattare meglio la Di Bona dato che è sempre stata oggetto, a motivo, dei miei articoli. Non lo feci! Anzi feci il contrario perchè per me non era la persona adatta a far amministrare la giustizia a San Marino. La Di Bona, come si è visto, si è collocata da tempo nella coalizione che è contro al nuovo corso di pulizia che la maggioranza vuole intraprendere. E’ nota la sua fortissima vicinanza a Guzzetta ed ad alcuni dei giudici critici verso il nuovo corso.
2+2
Se è così vicino alla Di Bona allora il passo è stato breve, complice la disaffezione che prova verso i suoi compagni. Da qui viene, probabilmente, la votazione in Consiglio Plenario contraria alla sua coalizione di governo.
Ma c’è di piu’!
Iro si è posto in posizione contraria nel partito e non partecipa piu’ alla sua vita: è isolato.
Se fosse vero, e si scoprirà poi la verità, che è lui colui che ha redatto l’ignobile lettera anonima piena di cattiverie e di pesantissime diffamazioni verso i suoi compagni di partito e di coalizione allora politicamente è finito. Ha chiuso la sua fattiva esperienza politica ventennale. Uno scivolone così importante non sarà per nulla gradito al suo partito ed ai suoi compagni: rischia l’espulsione probabilmente se non l’immediata sospensione.
L’opinione pubblica leggerà, se non l’ha fatto, la lettera e anziché i suoi compagni attaccati sarà lui ad essere schernito ed emarginato. Chi si rifugia nell’anonimato fa attacchi beceri eppoi viene scoperto, solitamente, non viene trattato molto bene: di casi ce ne sono diversi.
Ed allora, come gli ho già scritto, non è forse il caso – qualora sia stato lui che ha scritto la lettera e lui lo sa – che faccia un passo indietro e faccia un gesto di umiltà: chieda scusa. Tutti, a partire da chi scrive, possono sbagliare! Solo i piu’ forti lo ammettono azzerando ciò che hanno fatto di male per poi ripartire, dopo un giusto periodo di riflessione, piu’ forti di prima, ritemprati.
L’uomo, Iro Belluzzi, ha capacità politiche e le ha dimostrate negli anni ma se va avanti così, divorato dall’odio, non potrà altro che annullarsi e rimpiangere le scelte sbagliate.
Forza Iro, non demordere ma ora devi fare un atto di umiltà per poi ricostruire un futuro al servizio del paese, come hai fatto in questi anni.
Ti sono vicino in questo momento così difficile, nonostante quello che hai fatto di sbagliato.
Marco Severini