L’apertura dei cantieri per le nuove antenne di radiotelefonia rappresenta per Libera un segnale concreto che la Repubblica sta avanzando con determinazione verso la modernizzazione infrastrutturale. Da troppo tempo la qualità della rete mobile era motivo di frustrazione per residenti, imprese e visitatori, e la scarsa omogeneità della copertura aveva finito per incidere anche sull’immagine del Paese. L’avvio dei lavori, coordinato dalla Segreteria al Territorio e dalla Segreteria Industria e Telecomunicazioni insieme a TIM, dimostra che l’impegno annunciato nei mesi scorsi non è rimasto lettera morta, ma si sta traducendo in azioni tangibili. Il progetto assume un valore strategico non solo per il miglioramento del servizio telefonico, ma anche per la prospettiva più ampia che apre: dotarsi di infrastrutture in grado di sostenere crescita, innovazione e competitività. Le nuove installazioni aiuteranno a superare le lacune storiche della copertura mobile, riducendo le interruzioni di segnale e rendendo più uniforme la qualità del servizio in tutto il territorio. Il tema della tutela della salute, spesso al centro del dibattito pubblico, è stato affrontato con criteri rigorosi: i livelli emissivi sono stati definiti per restare su standard estremamente contenuti, molto al di sotto delle soglie previste dalle normative più restrittive. Un aspetto che Libera considera particolarmente significativo riguarda il modello economico adottato. L’intero investimento, pari a circa 300.000 euro, è sostenuto dall’operatore privato, mentre lo Stato mantiene la proprietà delle infrastrutture. È una scelta che evidenzia un approccio intelligente alla gestione delle risorse pubbliche: nessun impatto sul bilancio e, allo stesso tempo, un servizio che viene potenziato nell’interesse collettivo. Si tratta inoltre di un intervento che, una volta completato, favorirà anche il settore turistico, permettendo agli utenti di altri operatori di utilizzare in roaming gli impianti presenti in Repubblica, con benefici immediati per chi soggiorna sul nostro territorio. Se questi risultati sono motivo di soddisfazione, rimane però evidente che il percorso autorizzativo è stato troppo lento. La complessità tecnica non giustifica completamente i mesi trascorsi prima dell’avvio dei lavori: serve una riflessione seria su come rendere più rapide e fluide le procedure amministrative, perché il Paese non può più permettersi ritardi che ostacolano interventi essenziali. La sfida che si apre ora è quella di trasformare questo caso in un precedente virtuoso per una Pubblica Amministrazione più pronta, più coordinata e più orientata alla realizzazione. In questo quadro, Libera desidera riconoscere il lavoro portato avanti dai Segretari di Stato Matteo Ciacci e Rossano Fabbri, che hanno dimostrato determinazione e continuità nel seguire un progetto complesso e spesso rallentato da ostacoli non tecnici. L’avvio dei cantieri non è dunque un punto d’arrivo, ma un segnale di ripartenza. Con un’infrastruttura finalmente in miglioramento e con un modello di collaborazione pubblico–privato che dimostra la propria efficacia, la Repubblica può guardare avanti con maggiore fiducia.
Comunicato stampa – Libera – San Marino













