San Marino. Antonio Fabbri (l’Informazione) contro il Segretario di Stato agli interni Gian Carlo Venturini: ”Gli stabilizzati, rassicurati e coccolati, domani per chi voteranno?”

Antonio FabbriSi legge dal quotidiano l’Informazione:

”Non ha senso solo ciò che si fa, ma in determinate circostanze conta di più quanto e come lo si fa. Ora, che il Segretario agli Interni voglia darla ad intendere si potrà anche sopportare da un osannato uomo del fare come lui; ma che insista a dire, affiancato dall’eco di un interessato codazzo, che l’infornata dei precari -oggi, con questa situazione, in questo preciso periodo storico – non sia un atto clientelare, suona come il mantra ripetuto da chi ha bisogno di darla a bere persino a se stesso. 

Soprattutto perchè nel 2012 c’era sempre lui. Certo, nel programma di governo si parlava del fabbisogno, ma si doveva preparare all’epoca. Nel 2012 fin dalla campagna elettorale, i proclami c’erano già stati per un fabbisogno da stilare in tempi brevi. 

Con il quadro dei posti da ricoprire e delle necessità della pubblica amministrazione, si doveva quindi tirare la riga – sempre quattro anni fa – per poi assumere sotto lo Stato solo attraverso concorso. Invece si è rinviato, si è rinviato e si è rinviato ancora. 

Tanto che, a forza di pantomime, di priorità che sono sempre altre, di incidenti di percorso e trattative sindacali rimandate, si è casualmente arrivati a ridosso della famigerata scadenza, naturale o innaturale che sia, della legislatura.

Nel frattempo, accantonando e riaccantonando il fabbisogno, si è creato il rivendicante bacino dei precari, ben pasciuto attraverso chiamate, borse di studio, incarichi tramite bando di selezione ad personam. Un altro bel gruppo di circa trecento organici fuori organico con i loro legittimi diritti. Oggi tutti grati di essere stati stabilizzati, seppure qualcuno si lamenti già perchè prenderà meno di prima. 

L’automatismo collaudato del bisogno indotto è sempre lo stesso, con la soluzione pronta da scodellare… ma al momento giusto. 

Si è generato ancora una volta il problema e con esso il timore, la paura, il disagio dell’instabilità occupazionale. Si è riportato l’inverno per indurre a desiderare l’estate … e adesso che questa è arrivata, chi ne ha beneficiato è riconoscente per avere ottenuto il suo posticino al sole. 

Il concetto, oltre che opportunistico, è filosofico e antropologico. Succede, infatti, che la paura della precarietà, trascinata all’estremo e quasi all’esasperazione, sublimi, quando il disagio cessa, in sentimenti tipo l’ammirazione, la riconoscenza, la riverenza ed il rispetto. 

Più terra terra: quelli che oggi sono stati stabilizzati, rassicurati e coccolati, domani, preferenza unica o meno, per chi voteranno?”

Antonio Fabbri, L’Informazione.


Il comunicato stampa del Segretario Venturini:

Maggiore flessibilità negli strumenti generali di pianificazione delle risorse umane in linea con le esigenze di adattamento alle mutevoli necessità dell’Amministrazione, contenimento dei costi, professionalità più alte e garanzia di sistemi chiari, trasparenti ed equi per i nuovi reclutamenti. Sono questi i cardini del nuovo modello organizzativo della P.A., definito con  la ratifica ieri in Consiglio Grande e Generale dell’Accordo Governo-Sindacati per il superamento del precariato nel settore pubblico allargato, del relativo Decreto Delegato 26/02/2016 n.23, del Decreto 12/05/2016 n. 60 “Primo fabbisogno del Settore Pubblico Allargato”.
“Interventi che rappresentano un tassello fondamentale nel complesso ed articolato processo di riforma della Pubblica Amministrazione, avviato nella scorsa legislatura e proseguito nella corrente, a partire dall’adozione del Decreto Delegato 23 gennaio 2015 n. 3  sui Profili di Ruolo – ha spiegato il Segretario per la Funzione Pubblica, Gian Carlo Venturini – . L’introduzione dei Profili di Ruolo consentirà di superare definitivamente i vecchi mansionari della Dotazione Organica, garantendo una maggiore flessibilità e intercambiabilità delle risorse umane.
Si è data inoltre una risposta alla problematica dei precari, con l’opportuno riconoscimento del loro percorso lavorativo dopo numerosi anni di precariato e si è delineato per il futuro un quadro per il reclutamento definitivo del personale pubblico mediante procedure concorsuali. Il fabbisogno rappresenta infatti il presupposto necessario e imprescindibile per riavviare, dopo circa vent’anni, le suddette forme  di reclutamento. In questo senso và anche l’adozione del Regolamento n. 11 del 23 maggio 2016 “Norme per la costituzione dell’Albo dei Requisiti dei Commissari delle Commissioni Giudicatrici di Concorsi Pubblici ed Interni”.
Il quadro del fabbisogno, frutto di un lungo e proficuo confronto con le Organizzazioni Sindacali, si attesta complessivamente su  circa  3.657 unità (compresi gli Enti del settore pubblico allargato, Dirigenti, Poste, Salariati AASLP, ecc.).  L’attuale fabbisogno conferma il trend di riduzione dei dipendenti pubblici, che ha consentito notevoli risparmi in termini economici che nell’arco del quadriennio 2012-2015 quantificabili in circa 10 milioni di euro. Come si evince dai dati ufficiali pubblicati dal Bollettino di Statistica, si è passati dalle 4.241 unità del marzo 2010 alle 3709 del marzo 2016 (complessivamente -12,5%). Un ridimensionamento dettato non solo da pensionamenti, ma anche soprattutto da scelte strategiche di riorganizzazione, diffusione di nuovi strumenti  tecnologici e valorizzazione delle professionalità esistenti.  Il tutto senza  eliminare servizi, grazie all’impegno di Dirigenti e dipendenti che hanno garantito la funzionalità dei servizi.