San Marino. Anziani, 183 non autosufficienti vivono da soli

Il Servizio domicilliare dell’Iss nel 2013 ha seguito più di mille persone. Gli ultra novantenni che vivono senza coinquilini sono 171.

Il caso di P. M., l’85enne residente in Città trovato nel suo appartamento dalla polizia civile immerso nei rifiuti, ha lasciato ovviamente sgomenti molti cittadini. Nei bar e sui social network il dibattito si è scatenato e la maggior parte dei commenti sono accusatori verso la famiglia, l’Iss e la società ingenerale.

P. M. purtroppo, come ha rivelato a Tribuna il Capitano di Castello Maria Teresa Beccari, non è l’unico anziano non autosufficiente di Città che vive da solo e rifiuta l’aiuto della società. Ma il problema non è della Capitale bensì della società occidentale, e quindi sammarinese, che sta cambiando. Per capirlo basta osservare le statistiche e i dati contenuti nella relazione 2013 del Servizio territoriale domiciliare dell’Iss realizzata dal direttore dottoressa Aurelia Zafferani.
Il paradosso della solitudine nella società globalizzata
“Stiamo vivendo un passaggio d’epoca – scrive – e non parlo solo del nostro paese ma dell’occidente contemporaneo. Globalizzazione e solitudine sono il paradosso del nostro tempo. La società è esposta a continui mutamenti che coinvolgono vari livelli, politico, economico, culturale, sociale, morale.

E la prima vittima di questa continua trasformazione è la famiglia che ormai ha perso il primario ruolo di guida, di formazione, di riferimento e di crescita. Alla fragilità della famiglia, fatta di separazioni, divorzi, assenze, mancanza di tempo e di dialogo, si cerca di sopperire con “l’oggetto” che diviene così il surrogato dell’affettività genitoriale. E dunque si regalano ai figli l’indumento alla moda, il motorino, l’ultimo modello di computer, il telefonino più tecnologico, e quant’altro il mondo del consumismo propone”. Quindi il direttore si domanda: “Cosa possono fare le istituzioni nel loro ruolo di assistenza sociale di fronte a questa folle corsa verso il futuro? In un mondo freneticamente dinamico – continua la relazione – incredibilmente fa da padrona la solitudine. E quando la solitudine si trasforma in vera patologia, si cerca rifugio in insidiosi ammortizzatori: farmaci, fumo, droga, cibo, alcool, televisione, internet”.

In tutto questo gli anziani, “sono la parte più fragile della nostra società, perché rischiano che non ci sia tempo per loro da parte di tutti i componenti della piramide generazionale. A livello sociale quello che è stato fatto in questi anni è stato un lungo e costante lavoro culturale che ha cercato di porre al centro la persona umana per promuovere la cultura dell’ESSERE anche attraverso la riscoperta del senso della storia, della tradizione e della continuità e il recupero del rispetto per i valori che contano. “Reagire e progettare” è l’imperativo degli operatori sociali – continua – che come l’acqua si sono infiltrati in ogni angolo del nostro territorio”.

“Obiettivo di sistema”

Con questo cambio culturale in corso anche l’offerta di servizi dedicati alle persone fragili (anziani, disabili, minori) e la capacità di rispondere in modo appropriato ai bisogni dei cittadini sta cambiando. “Rafforzare l’integrazione – scrive la dottoressa Zafferani – per quanto concerne i progetti assistenziali personalizzati attraverso il governo della rete di interventi e dei servizi alla persona, è stato ed è tuttora un nostro obiettivo di sistema”.

Nel 2013 seguite più di mille persone
Per capire la complessità del problema occorre osservare i dati. Al 31/12/2013 la Repubblica di San Marino contava una popolazione di 5.997 anziani ultra 65 enni su 32.572 soggetti residenti con un’incidenza percentuale del 18,41 %. Di questi 3.324 sono donne e 2.673 uomini.

In totale nel 2013 il Servizio ha seguito 1.031 utenti (unitamente alle loro famiglie) dei quali: 917 anziani, 16 minori e 98 adulti compresi nella fascia dai 18-64 anni. Infine 151 sono stati i pensionati che hanno frequentato le attività del Centro Ricreativo “Vivi la Vita”.

Un lavoro imponente che occupa 4 assistenti sociali e 23 operatori socio sanitari che si occupano della cura e dell’assistenza a 360 gradi di chi ha bisogno: consegna dei pasti, lavaggio e cura personale, mobilitazione dopo interventi e fratture, servizio di trasporto protetto, assistenza infermieristica, fornitura spesa, pratiche di ascolto emotivo e tanto altro. Tutte queste prestazioni in totale nel 2013 sono state 135 mila di cui 67.077 attività assistenziali territoriali e 9.545 riguardanti il trasporto protetto.

Non autosufficienti soli
Tornando ai dati contenuti nella relazione 2013 del servizio territoriale domiciliare si scopre un dato che lascia allibiti. A San Marino le persone non autosufficienti che vivono da sole sono ben 183, 51 maschi e 132 femmine, suddivise nelle diverse categorie di età mentre coloro parzialmente autosufficienti che non hanno coinquilini sono 154, 39 maschi e 115 femmine. E questi numeri potrebbero essere ritoccati per eccesso dato che contemplano solo coloro che sono utenti del servizio domiciliare. Il signor P. M. ad esempio non era tra questi.

Tanti gli anziani vivo- no soli
Anche il numero dei sammarinesi sopra ai 65 anni che vivono soli fa riflettere: in totale sono ben 1.445 di cui, udite udite, 171 sono ultra novantenni e di questi, 36 hanno più di 95 anni. Per fortuna nella stragran- de maggioranza dei casi vivere soli non significa ridursi come il povero P. M. anche perché solitamente fra i familiari e gli operatori del servizio domiciliare un anziano solo ha la possibilità di essere curato e seguito. Con la popolazione che continua a invecchia- re – con tutte le sindromi che questo comporta -e con le famiglie che continuano a parcelliz- zarsi è facile compren- dere come la cura degli anziani sia una delle sfi- de cruciali per la sanità del prossimo futuro.

Davide Giardi, La Tribuna