Ha preso il via, si è aperta questa mattina a San Marino, la stagione venatoria, regolata dal Decreto Delegato n. 95 del 14 luglio.
I cacciatori possono già mirare alla selvaggina migratoria dalle prime luci del giorno, mentre dal 21 settembre sarà possibile includere anche quella stanziale e impiegare i cani.
La fine delle attività è fissata al 9 febbraio 2026.Il calendario specifica con precisione le specie ammesse alla caccia in diversi periodi:
- Nei giorni selezionati di settembre (1, 3, 7, 10, 14 del 2025): tortora selvatica, tortora dal collare, ghiandaia, gazza, cornacchia grigia, storno, merlo, colombaccio e piccione torraiolo (Columba livia var. domestica).
- Dal 21 settembre al 31 dicembre 2025: merlo, quaglia, tortora selvatica, tortora dal collare, verdone.
- Dal 1° ottobre al 31 dicembre 2025: allodola e frosone.
- Dal 1° ottobre al 15 gennaio 2026: fringuello e pispola.
- Dal 21 settembre 2025 al 31 gennaio 2026: cornacchia grigia, ghiandaia, gazza, taccola, volpe, alzavola, canapiglia, codone, fischione, folaga, germano reale, moriglione, mestolone, moretta, beccaccino, frullino, porciglione, pavoncella, cesena, storno, tordo bottaccio, tordo sassello, colombaccio, beccaccia, marzaiola, gallinella d’acqua e piccione torraiolo (Columba livia var. domestica).
- Dal 1° febbraio al 9 febbraio 2026: cornacchia grigia, ghiandaia, gazza, taccola, volpe, cesena, storno, tordo bottaccio, tordo sassello, colombaccio e piccione torraiolo (Columba livia var. domestica).
- Dal 21 settembre al 7 dicembre 2025: fagiano e lepre.
- Dal 21 settembre al 2 novembre 2025: pernice rossa.
- Per il cinghiale, caccia collettiva solo il mercoledì e sabato dal 25 ottobre 2025 al 24 gennaio 2026; caccia di selezione dal 15 marzo al 15 agosto 2026.
In via sperimentale, per l’intera stagione 2025-2026, è vietata la caccia alla starna.
Il decreto impone limiti rigorosi sul numero di capi abbattibili per uscita: massimo due fagiani, o un fagiano con una lepre, o un fagiano con una pernice rossa, o una lepre con una pernice rossa; venti piccioni; trenta esemplari di selvaggina migratoria in totale, con non più di venti per specie (eccezioni: quindici per pispola e tordo sassello); cinque tra tortore selvatiche e dal collare; dieci quaglie; trenta tra storni e fringuelli; due beccacce; tre colombacci dal 1° al 9 febbraio 2026.
Secondo la relazione del Segretario di Stato al Territorio Matteo Ciacci, il calendario si ispira a quello della Provincia di Pesaro-Urbino, rispettando gli accordi bilaterali. Considerando il Piano Faunistico Venatorio attuale e l’assenza di variazioni scientifiche significative, si è scelto di mantenere sostanzialmente invariato il quadro della stagione precedente, inclusi periodi e specie, per preservare l’equilibrio con le regioni limitrofe e non.
Tra le innovazioni introdotte, spicca la gestione degli appostamenti temporanei per la caccia da spetto: l’installazione è permessa solo nelle 12 ore precedenti l’inizio dell’attività, e l’occupazione deve avvenire entro mezz’ora dall’orario di avvio.I cacciatori devono annotare quotidianamente sul tesserino il numero di capi prelevati per specie, al fine di raccogliere dati statistici preziosi per il monitoraggio dei prelievi.Come da normativa, il Decreto attende la ratifica del Consiglio Grande e Generale entro metà ottobre