Dalle pagine di questo giornale ci siamo occupati molto più di scuola e di bambini che di quello che qualcuno ha, non a torto, ribattezzato il pensiero unico del virus. Sentiti i pareri degli esperti dell’infanzia sui rischi di una così prolungata chiusura della scuola non abbiamo esitato a schierarci dalla parte dei diritti dei bambini. E più e più volte abbiamo chiesto al Segretario alla Cultura Andrea Belluzzi quale strada verrà intrapresa. Così ha generato molto stupore il servizio di Rai Tre dove nei giorni scorsi veniva data per certa una riapertura di tutte le scuole a maggio. Notizia smentita però dallo stesso Segretario alla Cultura che non più di una settimana fa a questo giornale aveva parlato di futuro ancora incerto.
Segretario, Rai Tre ha dato per certa la notizia della riapertura a breve di tutte le nostre scuole. E’ una decisione che avete dunque già preso?
“Assolutamente no, nessuna scelta è stata presa. Per il servizio andato in onda su Rai Tre ho ricevuto anche io moltissime telefonate ma francamente non so chi abbia dato quelle informazioni. Anche il sindacato mi ha chiamato perché era all’oscuro di tutto e siamo stati al tavolo fino a ieri. Di certo c’è solo che stiamo studiando dei modelli e riflettendo su quelli che potrebbero essere dei punti deboli, come ad esempio il trasporto scolastico, in caso di riapertura. Come avevo dichiarato qualche giorno fa tuttavia non vi sono modalità che sono state decise. Io al momento sto proponendo dei modelli, la decisione su una eventuale riapertura verrà presa da tutti il governo e previo confronto con tutte le parti”.
Se si rimanda la riapertura a quando non vi saranno più casi, non c’è il rischio di sospendere per troppo tempo un servizio fondamentale come la scuola precipitando nell’incubo di un regime medicalizzato?
“Sì e a questo proposito faccio mia una considerazione del commissario Arlotti che spesso dice che la politica deve avere il coraggio di fare le sue scelte che non devono essere i tecnici a prendere perché altrimenti non si andrebbe mai verso una riapertura. E questo è soprattutto vero a San Marino dove i casi li andiamo a cercare mettendoci anche sulle tracce degli asintomatici”.
Ci sono pressioni al momento per la riapertura?
“Tantissime persone chiedono che la scuola resti chiusa e tante altre vorrebbero riaprisse nell’immediato. Ho ricevuto una bellissima lettera da una alunna che mi chiede di riaprire subito le elementari di Fiorentino. Il mio dovere in questo momento è aprire la scuola ma con la dovuta prudenza. Nel momento in cui ci sono le condizioni per erogarlo, io non posso tenere un servizio sospeso”.
Si sta riflettendo anche sulla riapertura dei musei?
“La cultura è sempre un esempio, la riapertura andrà fatta con intelligenza mettendo a punto modelli che funzionino. Anzitutto occorre pensare a come avvicinare le persone ai musei. Di questo mercoledì ho parlato con 140 ministri alla cultura di Paesi che aderiscono all’Unesco. C’è stata una videoconferenza proprio sul tema della resilienza della cultura. In tanti hanno espresso la medesima visione sottolineando l’importanza della realtà aumentata e virtuale per i musei. Io la vedo un po’ diversamente e a mio avviso, visto che per un po’ sarà più difficile girare per il mondo, sarebbe bello far girare i musei e il loro grande patrimonio”.
Dobbiamo aspettarci novità nei prossimi giorni?
“Non è ancora tempo per una decisione definitiva, come ho detto ora sono allo studio vari modelli. Niente novità almeno fino alla fine di questa sessione consiliare”.
Olga Mattioli
Repubblica Sm