Comma 17 – Approvazione del Piano Energetico Nazionale della Repubblica di San Marino PEN 2023-2026
Segretario di Stato Alessandro Bevitori: Nelle conclusioni, rispetto all’esposizione dei contenuti definiti nel PEN 2023-2026, la Segreteria – insieme ai colleghi, in particolare al collega Marco Gatti – ha lavorato su quelle che sono opzioni e valutazioni che riguardano gli obiettivi del PEN IV: incremento dell’approvvigionamento energetico. Sono in corso approfondimenti rispetto all’avvio del percorso di transizione ecologica. Le analisi sono in corso e ci muoviamo in linea con gli obiettivi del Paese. Oggi la produzione da fonte rinnovabile è intorno al 12%. Ulteriori investimenti dovranno essere valutati in Commissione IV per un maggiore approvvigionamento. Poter garantire energia a prezzo competitivo significa creare grandissime opportunità per il nostro sistema economico. A breve ci ritroveremo in Commissione per discutere il primo progetto concreto di transizione energetica. Dobbiamo affidarci a tecnologie consolidate che garantiscano standard elevati.
Matteo Casali (RF): Il documento è più leggibile del PEN III, ma sembra un monumento al fallimento delle politiche energetiche della scorsa legislatura. È stato trasmesso nel 2023, lo approviamo nel 2025: un Piano triennale di fatto quasi concluso. Le richieste del PEN III sono state inevase: normativa sulla cogenerazione solo ora, micro-cogenerazione assente, zonizzazione acustica assente, nessun piano per l’efficientamento degli edifici pubblici, silenzio sulle biomasse e sull’approvvigionamento idrico. È stata approfondita la proposta di uno “stato solare” e di vere Comunità Energetiche? O quella dell’ammodernamento della rete con sistemi di accumulo? E l’agri-voltaico? La trasformazione dell’AASS in ESCo? Non possiamo farci belli con slogan green, mentre il PEN restava nel cassetto.
Fabio Righi (D-ML): Parlare oggi del PEN 2023-2026 è pleonastico. Spero si stia già lavorando al PEN 2026-2029. La politica ha perso occasioni: nel 2021/22 c’era un progetto rivoluzionario con Aquila Capital, che prevedeva impianti fotovoltaici sugli edifici pubblici, energia prodotta in eccesso reimmessa in rete e bollette abbattute. Tutto a spese dell’azienda, a vantaggio dei cittadini. Questo progetto è stato buttato via. Altro che comunità energetiche farlocche. Serve un approccio multi-tecnologico, non solo fotovoltaico o eolico. Dobbiamo chiederci se vogliamo davvero una transizione energetica o se lasciamo campo ai soliti furbi. San Marino può diventare contesto di sperimentazione intelligente, prudente, ma servono coraggio e visione.
Oscar Mina (PDCS): Il Piano giunge in ritardo e con aspetti indefiniti, ma dobbiamo guardare oltre la demagogia. Questo Piano nasce in un contesto straordinario, con guerre e crisi energetiche. L’AASS e l’authority hanno fatto il possibile. L’indipendenza energetica totale non è possibile, ma possiamo aumentare l’autosufficienza con investimenti strutturali. Servono azioni concrete e un percorso chiaro da comunicare ai cittadini. L’efficienza passa anche per i nostri comportamenti: dobbiamo promuovere il risparmio energetico. Usiamo bene ciò che abbiamo e ascoltiamo AASS e Authority.
Gerardo Giovagnoli (PSD): Questo non può essere solo un Piano tecnico. Serve un Piano strategico politico. Due fatti sono fondamentali: 1) l’accordo di associazione con l’UE ci obbligherà alla neutralità carbonica entro il 2050 e a -45% emissioni entro il 2030; 2) entro fine 2024 avremo più produzione da fotovoltaico di quanta energia consumiamo in alcuni giorni. È uno scenario inedito. L’AASS deve cambiare mentalità: da rivenditore a produttore statale. Non possiamo puntare solo su impianti interni: lo spazio è limitato, eolico problematico, biomasse complesse. Lo Stato deve acquistare o possedere impianti fuori confine, purché da fonti rinnovabili. Le ESCo e le comunità solari non servono: serve visione politica e controllo pubblico dell’energia.
Segretario di Stato Alessandro Bevitori (replica): Ringrazio tutti gli intervenuti. È stato ribadito il bisogno di compiere un salto di qualità nel garantire approvvigionamento e competitività al nostro sistema. A breve, discuteremo i primi progetti operativi insieme alla Commissione.
Esito della votazione: Il Piano Energetico Nazionale 2023-2026 è approvato all’unanimità con 25 voti a favore.