Nella seduta del Consiglio Grande e Generale dello scorso 20 febbraio è stato ratificato il
Decreto Delegato n. 23/2021, con cui si è disposta l’emissione del primo titolo di debito
pubblico sammarinese. Questo significa che, dopo i 150 milioni di Euro del prestito ponte, San
Marino ha contratto ulteriore debito per 340 milioni di Euro.
La necessità di accesso a questi fondi è, in primis, dettata dal disavanzo del bilancio pubblico,
frutto di decenni di una politica non lungimirante, poco organizzata e decisamente non
orientata a un orizzonte di lungo periodo. A causa di strategie non oculate, la macchina statale
nel corso degli anni è divenuta troppo onerosa e, soprattutto, sempre meno efficiente.
La disponibilità di questa finanza nuova, in ogni caso, deve assolutamente sostenere iniziative
che rappresentino investimenti per il rilancio economico del Paese, in modo che si possa
tendere in tempi rapidi a un pareggio di bilancio, allo scopo di non aumentare ulteriormente il
deficit, consentire la copertura finanziaria del costo degli interessi e successivamente
dell’indebitamento, stante anche la scadenza del titolo a medio e non a lungo termine: in
questo senso è stato anche sottoscritto Ordine del Giorno da parte della maggioranza, poi
approvato, perché il Congresso di Stato proceda – in costante dialogo istituzionale con tutte
le forze politiche e le parti sociali – alla definizione di un piano, completo, dettagliato e
coordinato volto al rilancio del Paese.
Occorre dunque continuare a lavorare proseguendo celermente sulla strada già intrapresa da
diversi mesi, con scelte coraggiose orientate alla definizione di un piano coordinato, che
consentano di destinare le risorse in maniera efficace e remunerativa. Se è vero che uno Stato
non può ragionare come un’azienda, è altrettanto vero che occorre una profonda revisione
della spesa corrente al fine di liberare il bilancio da sprechi e utilizzi non performanti della
finanza pubblica, soprattutto in questo periodo storico che vede il nostro Paese indebitarsi per
la prima volta sui mercati esteri.
È ampiamente emerso dal dibattito consiliare che servono velocemente riforme per rendere
lo Stato più snello e veloce a rispondere alle esigenze dei cittadini, affinché il welfare non sia
mero assistenzialismo ma venga percepito come servizio erogato in corrispondenza al
contributo richiesto a ciascun individuo od operatore economico. Perché questo accada,
pertanto, si deve procedere con celerità al perfezionamento della riforma del sistema
giudiziario, alla sburocratizzazione delle procedure autorizzative del sistema economico e alla
ridefinizione di politiche fiscali incentivanti per l’attrazione di operatori in settori ritenuti
strategici per il domani di San Marino.
La pianificazione diventa fondamentale per lo sviluppo di un Paese, anche al fine di irrobustire
la reputazione nei confronti delle istituzioni internazionali, migliorando così il proprio rating, e
degli investitori, sia esteri sia locali. Il sistema economico ha necessità di poter lavorare in un
ambiente sicuro, in cui vi sia certezza delle norme e della loro applicazione, in un ambiente
in cui sia semplice fare impresa, in un ambiente in cui sia premiato chi opera in maniera
virtuosa, sostenendo e supportando un modo di fare impresa che generi valore: per questo ci
sentiamo di sostenere fortemente l’impegno della Segreteria di Stato all’Industria
Artigianato e Commercio, che sta lavorando a diversi provvedimenti su questi temi che
vedranno presto la luce.
DOMANI – Motus Liberi