Aridatece er puzzone
Senza vergogna e senza alcun ritegno. Ormai siamo al livello delle peggiori sagre di Paese, dove si bivacca fino alla nausea e completamente ubriachi si fa a gara a chi la spara più grossa, fra un peto e una eruttazione.
Le panzane servite ai sammarinesi in questa improbabile “bettola” assumono contorni sempre più grotteschi e preoccupanti, perché la sensazione è che ci si divida fra i conniventi e gli incapaci con posizioni che in moltissimi casi si sovrappongono.
E allora assistiamo quasi attoniti e sfortunatamente inerti a chi vuol convincerci che la certificazione della distruzione di una economia fino a qualche anno florida e sana, sia un fatto altamente positivo! E’ come andare dal medico e sentirsi dire di avere solo 6 mesi di vita a causa di un tumore. “Bhé, poteva andare peggio, potevano rimanermene tre…”.
Il compianto Tonino diceva che l’ottimismo è il profumo della vita, ma qui si sta esagerando. Primo perché si sta parlando della vita e del futuro non di una singola persona, ma di una intera comunità. Secondo perché non ci troviamo alla festa del Paesello di cui fantasticavamo qualche riga qui sopra, ma nella più Antica Repubblica del mondo.
Il fallimento è lampante a cominciare dalla trasparenza.
Manca completamente: i sammarinesi sono subissati da fake news diffuse ad arte. Il resto è solo una conseguenza. Nessun cambio di passo, nessuna novità. Sapete come dicono a Roma? “Aridatece er puzzone”.
Rimpiangiamo – ebbene sì! – gli anni passati dove almeno i ladri erano tali e non pretendevano di passare per Madre Teresa di Calcutta e il lavoro e il benessere c’erano per tutti. Ragionamento schifoso? Sì, siamo perfettamente d’accordo. Ma è quello che pensa la gente per colpa di chi ci ha portato a questo punto.
Bugiardi e moralisti. Un mix peggiore non esiste.
La RepubblicaSM