San Marino. Arresti domiciliari per due persone coinvolte nell’indagine su Banca di San Marino, scattano sequestri e tensioni politiche

In un’ulteriore evoluzione dell’indagine che scuote il settore bancario sammarinese, da quello che si evince dall’articolo di San Marino Rtv, due individui coinvolti nel caso della mancata cessione della quota di maggioranza di Banca di San Marino sono stati posti agli arresti domiciliari. Le persone, che si trovavano in carcere da circa due settimane presso il penitenziario dei Cappuccini, sono state coinvolte in un’inchiesta ancora in fase di approfondimento, caratterizzata da massimo riserbo da parte della magistratura.

L’indagine si concentra sui reati di amministrazione infedele, corruzione privata e riciclaggio. La procura ha costituito un gruppo di giudici inquirenti per seguire da vicino i vari sviluppi, e numerosi provvedimenti di sequestro sono già stati eseguiti, a testimonianza della portata dell’indagine.

La vicenda ha suscitato un vivace dibattito sia nel panorama politico che in quello economico, evidenziando le implicazioni di un episodio che rischia di mettere in discussione la stabilità del sistema bancario locale. La fondazione Ente Cassa di Faetano, azionista di maggioranza di Banca di San Marino, ha recentemente presentato un esposto alla magistratura dichiarando di essere parte lesa e annunciando la propria volontà di costituirsi parte civile nel procedimento. La fondazione ha inoltre ribadito la propria totale estraneità ai fatti contestati, sottolineando che la banca si presenta come un’istituzione solida e che la vicenda giudiziaria non avrebbe alcun impatto sulla sua stabilità.

Mentre l’inchiesta procede tra riserbo e tensioni, il caso continua a essere al centro dell’attenzione pubblica e politica, sollevando interrogativi sulla governance e sulla trasparenza nel settore bancario sammarinese.