San Marino. Arresto Podeschi, la difesa non molla. Presentata altra istanza al giudice delle appellazioni.

Carcere_di_San_Marino, CappucciniPresentata quest’oggi un’altra istanza dalla difesa Podeschi-Baruca per l’immediata scarcerazione dei loro assistiti.

Le 15 pagine di memorie attestano che la detenzione sia dell’ex Segretario di Stato Podeschi che dell’Amministratrice della RP Sig.ra Biljana Baruca è oramai inopportuna.

Sono caduti – secondo la difesa – i presupposti che fanno permanere i due ancora al carcere dei Cappuccini. Non vi è più ne la possibilità di reiterare il reato ne la possibilità di inquinamento delle prove dato il sequestro di tutti i conti e di tutte le attività riferite ai due.

Anche il motivo principale dell’accusa, ovvero quello dell’ipotetico riciclaggio effettuato dal Podeschi attraverso la società Clabi sembra non essere mai stato concretizzato. I due milioni e 500 mila euro versati dalla Black Sea Pearl alla Clabi (acronimo di Claudio e Biljana) sembra sia – stando al contenuto dell’istanza – stato effettuato dopo la sottoscrizione di un contratto tra l’amministratrice della Clabi (Biljana Baruca) e un certo Albert Lau Cheng Ming che non sarebbe altro che l’amministratore della Black Sea Perl Ltd, ditta legata alla catena Aman Resort.

In sostanza vi era un contratto di consulenza (Consultancy & Brokerage Agreement) dove l’Aman Resort, gruppo alberghiero proprietario di hotel super lusso, attraverso la Black Sea Pearl affidava l’esclusiva della ricerca di aree nell’europa adriatico-balcanica idonee per la costruzione di ben 4 alberghi (Montenegro, Venezia, San Marino ed un’altra località prestigiosa).

I 2,5 milioni di euro bonificati non erano altro che il suo compenso ed un anticipo per lavori fatti effettuare dalla Clabi Ltd.(consulenze, progettazioni ecc.ecc.) a diversi consulenti italiani ed esteri. Infatti la la somma, una volta bonificata, è stata nuovamente ri-bonificata a coloro che avevano prestato la propria opera. Si parla di almeno un 50ina di bonifici.

Quindi contratto, bonifici in entrata e bonifici in uscita.

Tutto perfettamente regolare e tracciato. Dove sta il riciclaggio? Chiede la difesa. Dove il reato presupposto?

Ma c’è sempre un ma. Il contratto – prova fondamentale di estraneità dei due alle accuse rivolte – non si trova, o meglio dovrebbe essere tra i documenti sequestrati che sono stati chiusi in diversi scatoloni dal gruppo interforze che ha provveduto al sequestro. Ora i scatoloni sono a disposizione e sotto custodia dell’Autorità Giudiziaria.

Fino a che non salterà fuori il contratto Podeschi & socia non si potrà dimostrare come sono andati realmente i fatti, sentenzia la difesa.

La detenzione è vincolata, a leggere il diniego alla richiesta di scarcerazione redatto dall’AG, alla prova o meno di questo riciclaggio e alla possibilità, una volta usciti, di reiterare questa condotta.

Ma quello che è certo è che se si dovesse trovare questo documento la detenzione cautelare di Podeschi e Baruca dovrebbe cessare essendo venute meno le condizioni poste, per iscritto, dalla A.G.

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