San Marino. Arriva da Bologna il dottor Mularoni per la riorganizzazione dei servizi di oculistica. L’obiettivo è quello di ridurre fortemente la presenza di pazienti sammarinesi in strutture esterne

Ospedale IssIl blocco operatorio, gli ambulatori e la day surgeli il punto di partenza dell’equipe.

D’ora in poi, i pazienti sammarinesi che avranno bisogno di interventi a cataratta, per glaucoma, terapie per la degenerazione maculare non dovranno più oltrepassare il confine.

La segreteria di Stato per la Sanità e l’Istituto per la sicurezza sociale hanno presentato ieri, durante una conferenza stampa, la riorganizzazione dei servizi di oculistica, alla quale ha contribuito in modo determinante l’aver assunto in via definitiva dall’ospedale Maggiore di Bologna il dirigente medico oculista Alessandro Mularoni, già consulente della struttura sammarinese.

Un segnale in controtendenza agli allarmismi di presunte fughe di medici dal Titano e che il segretario di Stato per la Sanità, Francesco Mussoni, ci tiene a smentire. “Spesso si strumentalizzano esigenze personali – puntualizza – ad oggi mi pare che dall’Iss non si sia allontanato nessun professionista di livello. Nonostante le paure e i timori, anzi oggi testimoniamo un segnale di avvicinamento”.

La scelta di un noto medico di Bologna all’Iss “significa che qui può esprimere la sua professionalità con serenità e prestigio – prosegue – al di là delle polemiche, questi sono fatti oggettivi”. Bianca Caruso, direttore generale dell’Istituto per la sicurezza sociale, ribadisce il concetto: “Se ne è andato dalla comunità italiana un professionista autorevuole, è difficile quindi sostenere la teoria che San Marino non sia appetibile”.

D’altro canto, Mussoni invia un messaggio a tutti i camici bianchi “seri e responsabili” che lavorano nella sanità sammarinese, assicurando l’impegno della sua segreteria per garantire stabilità ai professionisti e il loro giusto guadagno. “Ci deve essere un distacco più marcato dalla Pubblica amministrazione – manda a dire – perché la sanità non è pubblica amministrazione e i medici non possono essere considerati funzionari, questo è un impegno politico rivolto a tutti i professionisti serie e responsabili che lavorano nella nostra sanità”.

Prende quindi la parola la new entry per presentarsi e spiegare il progetto di riordino di oculistica. Classe ‘61, Mularoni dal ’98 all’altro ieri ha lavorato all’ospedale Maggiore di Bologna, e ha alle spalle oltre 10mila interventi chirurgici. Ma sul Titano mira ad associare la chirurgia oculistica a formazione, aggiornamento e ricerca genetica. Obiettivo è ridurre fortemente l’export di pazienti costretti a farsi operare in strutture esterne.

Il direttore sanitario Dario Manzaroli specifica il dato di 800 interventi esportati ogni anno. “L’idea – spiega Mularoni- è di poter fare a San Marino tutti i principali interventi che hanno un impatto sociale, ma per realizzarli avevamo bisogno di alcuni punti fermi, in primis il blocco operatorio, che è nuovo, e gli ambulatori, che hanno in progetto l’ampliamento e la loro ristrutturazione, più la day surgery che è bella ed organizzata”.

Questi tre presidi sono “il punto di partenza” dell’equipe di oculistica che offre quindi novità ai pazienti sammarinesi, ma “vogliamo essere attrattivi anche per i non residenti – prosegue – il mio intento è collaborare con le Ausl limitrofe e con colleghi internazionali”. Mularoni si dice consapevole dei possibili “intoppi” ma “insistero’’ molto – assicura – per arrivare alla fine del progetto”.

Infine il medico coglie l’impegno verso i medici espresso del segretario: “Contiamo di stabilizzarci tutti – replica – lo chiediamo fortemente perché se vogliamo fare bella oculistica abbiamo bisogno di altre persone”. (…)

Monica Goracci, La Serenissima