SAN MARINO. ARTICOLO COMPLETO. “Caso Titoli” torna tutto in istruttoria. Il Giudice di Appello Penale David Brunelli ha accolto lo scorso 10 giugno l’opposizione al decreto di archiviazione del gennaio scorso. Si riaprono le indagini anche sul ruolo di Marino Grandoni

Marino Grandoni

Rigettata l’archiviazione! Alcuni dei filoni del “Caso Titoli” tornano al Magistrato Inquirente! E’ questa la decisione che lo scorso 10 giugno il Giudice di Appello Penale, David Brunelli, ha preso in merito a quella vicenda che vedeva indagati Marino Grandoni, Daniele Guidi, Marco Mularoni, Lorenzo Savorelli, Filippo Siotto, Marco Fabiani, Mirella Sommella, Ugo Granata, Roberto Venturini, Roberto Moretti, Raffaele Mazzeo ed Emilio Giannatti.

La vicenda nasce nel 2017 quando il Tribunale, affidando il caso al Commissario Inquirente Simon Pietro Morsiani, apre una indagine quanto mai ampia, su diversi fatti che paiono controversi e che sono legati fra loro dal coinvolgimento di Banca Cis.

Una inchiesta che portò il “Pm” sammarinese a emettere una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Daniele Guidi che, però, venne annullata dopo due giorni dal giudice preposto. L’inchiesta, ad un certo punto, sembrava arenata e nella seconda metà dello scorso mese di gennaio giunse al suo epilogo con il rinvio a giudizio per un solo filone, quello dei titoli Demeter, ovvero titoli -secondo l’accusa- ad alto rischio che Banca Cis aveva ricevuto in garanzia dall’italiano Francesco Confuorti in cambio di una apertura di credito. E titoli che -è sempre l’ipotesi di indagine- Banca Cis avrebbe poi ceduto a Banca Centrale utilizzando l’importo della transazione per chiudere la posizione debitoria dello stesso italiano presso l’istituto di credito. Per questo filone il giudice inquirente Morsiani dispose già nel gennaio scorso il rinvio a giudizio di Savorelli, Siotto, Sommella e del consulente Mario Fabiani. Amministrazione infedele e rivelazione di segreto d’ufficio le ipotesi di reato, con la prima ascritta anche ai dirigenti di Banca Cis Guidi, Gianatti e Mularoni, che dovranno rispondere in Aula anche del reato di concorso in bancarotta.

Per gli altri filoni incentrati sulla vicenda Asset Banca, su vicende che hanno interessato Cassa di Risparmio e Banca Centrale, nonche? per l’ipotesi di reato di associazione a delinquere, venne disposta da Morsiani l’archiviazione. Una archiviazione che rappresento? l’uscita da ogni indagine di Marino Grandoni e che, pero?, indusse l’Ecc.ma Camera, Carisp, i soci Asset e la stessa banca Centrale a presentare opposizione contro il decreto di archiviazione.

La pratica fini? nelle mani del giudice Francesco Caprioli che solo lo scorso 7 giugno si pronuncio? sostenendo la sua “non competenza” sulla decisione. A tempo di record la pratica e? stata quindi assegnata al Giudice Brunelli che, in pochissimi giorni, lo scorso 10 giugno, ha accolto le istanze di opposizione disponendo “la riapertura dell’istruttoria e” dando mandato “al Magistrato dirigente per l’assegnazione del fascicolo ad altro Giudice inquirente, affinche? proceda” ad una approfondimento di indagine.

La decisione del Giudice delle appellazioni penali, accogliendo le istanze dei ricorrenti contro l’archiviazione, riapre le indagini su uno dei casi -ovviamente tutti da provare in un’aula di Tribunale- piu? controversi degli ultimi anni sammarinesi con il fine di“esaminare nel merito ed approfonditamente -spiega lo stesso nell’atto- per ciascuno dei capi di imputazione le ricostruzioni probatorie proposte nei singoli atti di ricorso”.

E cio? con il fine di “riformulare i capi di imputazione, anche eventualmente riguardo alla qualificazione giuridica, e comunque rendendo pienamente intelliggibile il fatto contestato, indicando puntualmente ed identificando le persone alle quali e? attribuito”.

Inoltre, nel decreto giudiziario in questione, si raccomanda di “disporre gli eventuali approfondimenti istruttori sollecitati dai ricorrenti, qualora l’incombente non si possa svolgere in dibattimento, ovvero dal suo esito possa dipendere il giudizio circa le utilita? e la necessita? della fase dibattimentale”.

Infine, Brunelli raccomanda di “valutare la possibilita? di procedere con separazione dei procedimenti per i casi in cui la prova sia evidente e non sussista connessione o collegamento probatorio con altri fatti, invece ancora da approfondire nella fase istruttoria”.

Termini giuridici, molto tecnici e di non facile com- pressione per il lettore ma che, nel senso, possono riassumersi nella raccomandazione di approfondire in una nuova indagine, o che dir si voglia approfondimento di indagine, gli aspetti che hanno indotto i ricorrenti -Ecc.ma Camera, Carisp, Bcs e soci Asset- ad opporsi al decreto di archiviazione. Aspetti che, quindi, si deduce, sono stati ritenuti fondati dal Giudice di Appello e che riportano tutti gli indagati originari, compreso Grandoni che con l’archiviazione di gennaio era stato indicato completamente estraneo ad ogni responsabilita? e che, oggi, torna ad essere un indagato, si ricordi, un presunto innocente fino a sentenza definitiva contraria, come tutti gli altri indagati o gia? rinviati a giudizio.

Enrico Lazzari

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