San Marino. (ARTICOLO COMPLETO). Prezzi“gonfiati”nelle forniture Zte a NetCo denunciati nell’esposto scatenante l’indagine

E’ una telenovela infinita quella incentrata sul mondo delle telecomunicazioni sammarinesi, dove il protagonista è l’immortale monopolio di fatto a vantaggio di Telecom Italia San Marino, capace di risorgere, come un’Araba Fenice, ogni volta, dalle sue ceneri.

Accadde con “Smt” di Si- mon Murray e Andrea Della Balda, accadde ancor prima con altri progetti alternativi, accade oggi con il progetto di istituzione di una rete unica controllata da una azienda a partecipazione pubblica -Public Net- Co spa, le cui azioni sono detenute dall’Azienda dei Servizi- su cui far confluire i diversi gestori privati.

Un progetto, quat’ultimo, che sembrava ormai cosa fatta… Contratto stipulato per 12 milioni di euro con il colosso cinese Zte, per un ”servizio” ben più completo di quanto in precedenza, in una delibera poi anullata dalla Commissione di Controllo della Finanza Pubblica, che denunciò “irregolarità” nella gara di appalto, assegnato a Cisco System sulla base di un’offerta che sarebbe costata elle casse pubbliche ben 15 milioni di euro…

Contratto stipulato -si diceva- con Zte Italia e contratto di utilizzo della rete sottoscritto con l’operatore italiano Wind-Tre.

Poi, come un fulmine a ciel sereno, l’ordine del giorno dei partiti di governo, approvato a maggioranza con una sola e pur pesante defezione, che sulla base di presunti rischi di sicurezza addotti dall’italiano Copasir, intimava al governo di sospendere ogni finanziamento da Aass a NetCo, decretando di fatto il primo stop al progetto di rete unica delle Tlc ormai in dirittura di arrivo.

Un allarme singolare, visto che Zte avrebbe un ruolo chiave nella gestione della rete di tlc italiana di Wind- Tre…

Il secondo stop viene decretato, non formalmente ma negli effetti derivanti, nella relazione della Commissione Gasperoni-Daniele-Valli incaricata dall’esecutivo di indagare su eventuali irregolarità nella gestione di NetCo e nei rapporti di questa società con Zte.

Il terzo -e probabilmente decisivo- stop viene dall’azione del Segretario di Stato alla Sanità, Roberto Ciavatta, uomo di punta di Rete, che sulla base delle conclusioni della Commissione governativa di indagine, peraltro secretate, presenta un esposto alla Gendarmeria evidenziando presunte irregolarità che, finite sul tavolo della magistratura, impongono l’apertura di una indagine, con i relativi sequestri di documenti nonchè del ca- pannone -e del suo contenuto- di NetCo.

Fino a qui la storia già nota… La novità emersa oggi dalle prime indiscrezioni trapelate è sul merito di queste presunte irregolarità. O almeno su parte di esse.

Al centro delle indagini coordinate dal Magistrato Elisa Beccari ci sarebbero alcune commesse, alcune forniture tecnologiche “marchiate” Zte che, secondo la relazione governativa “segreta” sarebbero state pagate un prezzo eccessivo rispetto al prezzo di mercato, dando adito al sospetto che dietro queste stesse forniture possano celaersi interessi privati a spese delle casse dell’azienda finanziata da Aass e quindi dal pubblico.

Un sospetto, ovviamente, tutta da dimostrare e, sulla base di quanto trapelato, abbastanza difficile da avvalorare visto il costo totale della partnership tecnologia che prevederebbe, oltre alla consegna “chiavi in mano” della rete funzionante (eccezion fatta per la stesura della fibra ottica, effettuata da Aass), cinque anni di manutenzione e assistenza delle strutture tecnologiche, per un totale di 12 milioni di euro.

Tre milioni in meno dei 15 richiesti, anni fa, da Cisco System per una fornitura di solo parte delle tecnologie necessarie ad attivare la rete. Sarà la Magistratura, comunque, a fare piena luce sulla vicenda.

Ma, quando accadrà, potrebbe essere già tardi visto che, sempre da indiscrezioni, questa volte di fonte romana, i vertici di Zte Italia -che hanno già provveduto alla “messa in mora” di NetCo per il non rispetto degli impegni contrattuali assunti, dovuti alla “sospensione” del 15 gennaio 2020- starebbero perdendo la pazienza.

Enrico Lazzari, La Serenissima