San Marino. ARTICOLO INTEGRALE – 5G, come fermarlo (da Repubblica Sm)

I cittadini sul Titano sono tornati a interessarsi di 5G e ad inondare i social di commenti e agguerrite proposizioni di intenti di costituire comitati che come in altri Paesi possano avere un peso e dire la propria. Ciò dà la misura di quanto i sammarinesi siano preoccupati che San Marino si sia proposto e stia diventando uno dei primi paesi al mondo per la sperimentazione di questa nuova tecnologia. Non è passato inosservato, forse i cittadini non sono così distratti come pensa il segretario Zafferani, che a Bruxelles e in molti altri luoghi del mondo il 5G sia stato bloccato con la motivazione che i cittadini non sono cavie.
“Doveva essere la città apripista in Belgio per il 5G, e invece Bruxelles è diventata la prima a bloccare la più avanzata tecnologia per l’Internet ultraveloce. A deciderlo è stata Céline Fremault, ministro dell’Ambiente della regione di Bruxelles. ‘Sto lavorando al dossier da luglio, tenendo in considerazione una serie di indicatori sanitari essenziali – ha detto – ma oggi mi è chiaro che per me è impensabile consentire l’arrivo di questa tecnologia se non posso garantire il rispetto degli standard che proteggono i cittadini, con o senza 5G. I cittadini di Bruxelles non sono cavie, non posso vendere la loro salute a prezzo di mercato”.
Non esistono infatti al momento studi che testino gli effetti biologici avversi di questa tecnologia. Tutto questo mentre su facebook il Segretario Zafferani lancia un monito inquietante arrivando a parlare di estinzione del genere umano. La mente del Segretario è rivolta alle catastrofi ambientali, ai ghiacciai della Groenlandia che si stanno sciogliendo e alla foresta amazzonica che brucia ma a chi gli fa notare i disastri di casa nostra e la scelta molto discutibile del 5G risponde che non c’entra nulla e che proprio la tecnologia ci salverà.
“Il 5G – è il messaggio di un cittadino al Segretario – è solo il mezzo per ottenere BigData e far lavorare Blockchain e AI. Solo la blockchain allo stato attuale consuma più energia della Svizzera intera Secondo le stime fornite dall’università di Cambridge, al momento la produzione di bitcoin – attraverso tutti i computer e hardware appositi collegati alla blockchain – utilizza qualcosa come 64.15 terawatt di energia per anno. Energia = CO2 = disastri ecologici. Ma andiamo pure avanti”
Parole che non scalfiscono le certezze di Zafferani che ha portato avanti con granitica determinazione una scelta che ha deciso di imporre a tutti i cittadini a dispetto della loro volontà. Se questa non è ignoranza! E il Segretario infatti ignora o finge di ignorare i potenziali rischi legati al 5G. Giova allora riportare quanto ha scritto in questi giorni il direttore dell’istituto Ramazzini di Bologna, la dottoressa Fiorella Belpoggi che ha commentato le dichiarazioni dell’istituto superiore di sanità. “L’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’: Per quanto riguarda le future reti 5G, al momento non è possibile prevedere i livelli ambientali di RF associati allo sviluppo dell’Internet delle Cose (IOT); le emittenti aumenteranno, ma avranno potenze medie inferiori a quelle degli impianti attuali e la rapida variazione temporale dei segnali dovuta all’irradiazione indirizzabile verso l’utente (beam-forming) comporterà un’ulteriore riduzione dei livelli medi di campo nelle aree circostanti.
A tal proposito è bene ricordare che:
– le frequenze e le antenne del 5G (piccole nuove antenne ogni cento metri più megaripetitori alti 35 metri) sono in aggiunta e non in alternativa alle tecnologie già esistenti 2G, 3G, 4G, WiFi e WiMax;
– le nuove frequenze del 5G ad onde millimetriche non sono mai state adeguatamente testate per quanto riguarda i loro effetti biologici avversi, né è mai stato testato l’effetto sulla salute, in particolare a lungo termine, della sommatoria del 5G con le tecnologie esistenti;
– nel valutare l’impatto delle radiazioni non si può fare riferimento solo alla media, ma vanno necessariamente valutati anche i picchi, in particolare per una tecnologia come il 5G che prevede fasci molto concentrati di radiazioni dirette verso l’utente. Altrimenti sarebbe come, ad esempio, valutare l’effetto di un raggio laser di quelli che tagliano le lamiere facendo la media sulle 24 ore. Non ha senso… Si deve ricordare inoltre che per quanto riguarda le radiazioni RF, sulla base di diversi studi scientifici tra cui in particolare quelli del Dott. Martin Pall, sono proprio le variazioni quelle che hanno un maggiore impatto biologico”. In chiusura, ricordano dall’Istituto Ramazzini: “il cittadino obbligatoriamente irradiato non può fuggire dalle antenne” !!
Tesi alle quali il nostro Segretario non pare voler prestare orecchio (c’è addirittura chi su facebook si è spinto a definirlo ‘nemico del popolo’). E’ fortuna allora che tutti i politici non siano uguali (sarà nostro compito verificare che non lo siano). La speranza è che ci sia qualcuno disponibile a mettersi in ascolto dei bisogni della cittadinanza. A tal proposito proprio in questi giorni si è chiusa al meeting di Rimini la mostra dal titolo “Il potere dei senza potere. Interrogatorio a distanza con Vaclav Havel”. Si tratta dell’eroe che ha cancellato il comunismo e che poi nel 2003 è diventato presidente della Cecoslovacchia prima e della Repubblica Ceca non per comandare ma – come ha giustamente scritto Renato Farina – ‘a portare un alito di libertà sul suo popolo e sul mondo’. E c’è una frase di Havel che ritorna: “L’idea migliore è quella che lascia sempre aperta una certa ‘crepa’, per la possibilità che tutto sia allo stesso tempo completamente diverso”.

Repubblica SM