San Marino. ARTICOLO INTEGRALE – Il punto sull’ ex Banca Cis (da Repubblica Sm)

Sembrava quasi, tale era stato l’entusiasmo dopo l’approvazione della cosiddetta legge salvabanche, che gli ex correntisti di banca Cis sarebbero rientrati in possesso dei propri soldi a tempo record. Non è stato invece purtroppo così e la realtà dei fatti si è rivelata più complicata delle parole che qualcuno aveva frettolosamente pronunciato. Del resto in banca Cis ci si è trovati a scoperchiare un vero e proprio calderone e una soluzione questo governo e questa maggioranza non la avrebbero mai trovata se non fossero state le forze di opposizione a tender loro una mano per tentare di salvare il salvabile. Questo dopo che governo e maggioranza si erano ostinati a far finta di nulla apostrofando come fantasiosi complottisti coloro che con forza e determinazione denunciavano ciò che stava accadendo alle spalle dei sammarinesi. Proprio in questi giorni di agosto in tantissimi su facebook sono tornati con la mente a quando lo sceriffo Lorenzo Savorelli faceva nella cornice non certo più consona, il meeting di Rimini, il dito medio a un giornalista (ma è come lo avesse fatto a tutti i sammarinesi) e vogliamo pure noi ricordare il messaggio di solidarietà dei membri del Ccr indirizzato a quel Filippo Siotto, che forte del suo ruolo in Bcsm, ebbe un peso non da poco nell’acquisto dei titoli che facevano capo alla società amministrata dalla moglie. “Che tipo di rapporti aveva Confuorti – si domandava Stefano Elli nell’edizione del 20 aprile scorso de il Sole24Ore – con Banca Cis e con Banca Centrale (gestione Grais Savorelli)? Molto intensi. Da una parte infatti figurano come prenditori di Banca Cis (cioè esposti per svariati milioni di euro) alcuni congiunti dello stesso Confuorti, la moglie di Filippo Siotto (scelto da Savorelli per il coordinamento di vigilanza di Banca Centrale) che contestualmente era anche amministratrice di Advantage, oltre a banca Advantage direttamente esposta con Grandoni e soci per più di venti milioni di euro. Un conflitto di interessi di un certo rilievo, che si porta dietro un lascito ingombrante: Advantage lascia nelle casse di Cis due tranche di titoli denominati Demeter (20 milioni di euro) e Credit suisse Demeter (20 milioni di dollari). Due fardelli di cui Cis avrebbe voluto disfarsi forse anche per rientrare dell’esposizione di Advantage e soci. E qui entra in scena la Banca centrale che con un’operazione del tutto irrituale (per un organismo di vigilanza) acquista in blocco le due tranche di titoli togliendo le castagne dal fuoco a Cis”.
Gli ‘aiutini’ milionari che gli allora vertici di Bcsm avrebbero garantito all’ormai ex banca Cis non sono bastati però a evitare che finisse come poi è finita. I nuovi vertici di Bcsm, al contrario dei non illustri predecessori, non si sono lasciati intimidire e hanno fatto in modo di vederci chiaro scatenando l’ira funesta di qualcuno al quale poi non è rimasto che dimettersi. Ciò pur sapendo di camminare in un terreno minato. Fatti questi tristemente noti che tuttavia possono fornire un valido aiuto a capire con più profondità le difficoltà del presente. Detto ciò, per riavere indietro i propri risparmi i correntisti dovranno ancora attendere e a occhio e croce potrebbe volerci l’intero mese di settembre. E’ quanto emerso da un incontro che si è tenuto nella giornata di ieri e che ha visto riunite tutte le forze politiche assieme ai vertici di Bcsm, al commissario Bonfatti e alle banche cessionarie. A rendere più complesse le migrazioni è un problema di sincronizzazione dei sistemi. Cis a quanto pare usava un altro sistema informatico.

Repubblica Sm