San Marino. ARTICOLO INTEGRALE – In arrivo una nuova stangata (da Repubblica Sm)

Si sarebbe trattato soltanto di una grande presa in giro. E’ l’impressione netta di Donna Maria Burgagni che assieme a due sue colleghe aveva protestato sul Pianello con tanto di gilet giallo nella speranza che la politica prendesse a cuore il suo caso e quello di chi come lei rimane, durante l’estate, senza lavoro e dunque anche senza stipendio. La signora Burgagni svolge da anni la mansione di fattorina sui pullman che le garantisce uno stipendio che seppure modesto (sono circa 700 euro al mese) le consente di vivere dignitosamente. Il problema si ripresenta ogni anno d’estate perché le fattorine vengono licenziate alla fine della scuola per poi essere riassunte solo a settembre e potendo contare durante la pausa estiva su poco più di 100 euro al mese, che è l’importo dell’assegno di disoccupazione. “Mi sembra di essere stata presa in giro – ha detto la Burgagni – I politici ai quali mi sono rivolta mi hanno detto che si sarebbero dati da fare affinché l’assegno sociale per il quale ho già presentato domanda mi venisse erogato prima di novembre, per far fronte a questo periodo senza stipendio. Dall’ufficio preposto mi hanno invece risposto di non aver ricevuto alcuna disposizione e che la cosa non sarebbe stata possibile perché sarebbe stato necessario convocare una commissione che nessuno ha pensato di convocare. Così ancora una volta siamo rimaste con un pugno di mosche in mano come risultato di tanti incontri e tante parole. Peraltro ci sono stati segretari che non hanno nemmeno voluto incontrarci come Zafferani e Zanotti. Noi non intendiamo scoraggiarci perché lavorare anche d’estate e poter contare su una entrata per condurre una vita dignitosa è un nostro diritto e per questo torneremo dai Reggenti”. Nel frattempo le manifestanti non soltanto non hanno ricevuto risposte concrete ma al danno pare si sia aggiunta la beffa. “Nel corso degli incontri che abbiamo avuto con vari esponenti di maggioranza e opposizione ho spiegato – ha specificato la Burgagni – che Aass ci era sempre venuta incontro, soprattutto d’estate, quando rimanevamo senza lavoro e conseguentemente senza stipendio, con il pagamento delle bollette. Ogni mese io personalmente mi recavo in Aass e davo quel che potevo, qualche volta 30, qualche volta anche 50 euro. E’ invece di questi giorni la notizia che non solo non sarà più possibile la rateizzazione dei pagamenti ma che, tempo un anno, chi ha degli arretrati dovrà riuscire a mettersi in regola. Per noi questo sarà un ulteriore bagno di sangue”. Sul problema dei pagamenti rateizzati e dell’applicazione di una indennità di mora è intervenuto il Presidente dell’unione consumatori sammarinesi Francesca Busignani che in una lettera indirizzata al direttore ha scritto: “con la presente, in un’ottica di collaborazione, di aiuto e di corretta informazione all’utenza, siamo a chiedere, per le persone che hanno reali e conclamate difficoltà a pagare le bollette alla scadenza regolare, ma che hanno richiesto e sono ottemperanti al piano di rientro dilazionato del pagamento bollette la non applicazione del decreto 15 marzo 1999 n 32.Tale Decreto prevede una indennità di mora che va dal 1% fino al 5% sul totale fattura.
Questa richiesta viene fatta poiché dal 1/1/2019 l’indennità di mora, sospesa fino ad allora, è stata riattivata. Riteniamo che, in un periodo di forte difficoltà per molti utenti, sarebbe auspicabile sospenderla nuovamente almeno per chi è ottemperante al pagamento delle bollette tramite rateizzazione concordata.
Fiduciosi che capiate la problematica e consapevoli dell’attenzione che riponete nel consumatore, attendiamo v/s riscontro”.

Repubblica Sm