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  • San Marino. ARTICOLO INTEGRALE – Incidente diplomatico con la Procura di Rimini? (Editorale Repubblica Sm)

    Il Cristo attribuito a Michelangelo resta a San Marino. Non vorremmo sembrare superficiali ma la vicenda non ci entusiasma più come all’inizio: ormai sono anni che va avanti questo stucchevole tira e molla. Tuttavia dall’edizione di ieri de Il Resto del Carlino, primario e autorevole giornale italiano, emergono alcuni elementi sui quali vale la pena riflettere. Ecco cosa si legge nell’articolo a firma della brava collega Alessandra Nanni: “Nessuno si sarebbe aspettato che il Titano dicesse «no» alla richiesta di consegnare all’Italia la piccola scultura lignea da alcuni attribuita a Michelangelo. Pronta a consegnarlo al presunto proprietario, Angelo Boccardelli, la magistratura del Titano ha invece risposto picche alla Procura riminese, dopo che il giudice ne aveva disposto la confisca. Una decisione che il Commissario della Legge, Alberto Buriani, avrebbe motivato con il fatto che l’esportazione non autorizzata di opere d’arte in Repubblica non prevede sanzioni penali. Invocando anche e soprattutto le convenzioni internazionali che vogliono sia soddisfatto il requisito della ‘doppia punibilità’. In sostanza: per accogliere la richiesta il fatto deve essere previsto come reato da entrambi gli Stati. Decisamente complicato per l’uomo della strada, più propenso a bollare il diniego come uno ‘sgarbo’ inaspettato”. Il giornale italiano parla di sgarbo incomprensibile alla procura di Rimini e immaginiamo che questo tipo di pensiero sia transitato fino alla penna della giornalista. Lasciamo ogni commento e valutazione del caso ai lettori: dal canto nostro continuiamo a ribadire che chi ricopre il ruolo di magistrato debba non solo essere, ma anche apparire al di sopra di ogni possibile sospetto o voce di corridoio. Concetto semplice e non banale, tanto che è stato rimarcato più volte, ad esempio, dalla stessa Cassazione italiana.

    Repubblica Sm