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  • San Marino. ARTICOLO INTEGRALE – Medici sul piede di guerra (da Repubblica Sm)

    Nell’edizione di sabato abbiamo introdotto un argomento che pare stia diventando parecchio spinoso e che riguarda la nuova legge sulla dirigenza medica che stando al malcontento che ha generato potrebbe essere ribattezzata, legge della discordia. E dire che l’intento con cui nasceva era quello di porre un freno alla fuga dei medici che l’aumento degli stipendi avrebbe dovuto contribuire a gratificare e dunque trattenere all’interno dell’ospedale. Così purtroppo non è stato perché non tutti sarebbero stati trattati alla stessa maniera. Stando così le cose, come scrivevamo nell’edizione di sabato, il rilevante peso degli aumenti degli stipendi che ricadrà sui cittadini, potrebbe rivelarsi uno sforzo vano. L’altro effetto collaterale della nuova legge è che ora in ospedale il clima non solo non parrebbe migliorato ma sarebbe addirittura peggiorato. A darne la misura alcune telefonate arrivate in redazione che preannunciano azioni legali nel caso gli stipendi di chi è stato penalizzato non tornassero come erano prima. Chi anziché trarne un vantaggio sarebbe stato colpito dall’applicazione della nuova legge sarebbero i medici che da più tempo esercitano la loro attività all’interno dell’ospedale. Così mentre ad alcuni medici sarebbero stati deliberati aumenti fino a 2000 euro al mese, ad altri non sarebbe stato riconosciuto nemmeno il mantenimento del precedente stipendio che risulterebbe invece inferiore. Dati alla mano, le nostre fonti ci fanno sapere che a poter contare su aumenti nell’ordine dei 2mila euro sono i primari mentre i nuovi arrivati con specializzazione avrebbero percepito aumenti di circa 1000 euro al mese. “Il problema è che se un medico – ci dicono – è a San Marino da 20-30 anni si ritrova circa con lo stesso stipendio (alcuni si sono visti una busta paga con meno 100/200 euro)”. Lo scenario che potrebbe aprirsi, se non si deciderà di fare un passo indietro, è quello che a restare in ospedale siano i primari e i nuovi arrivati rischiando che i medici che stanno in mezzo se ne vadano con tutto il loro prezioso bagaglio di esperienza! Dunque ancora una volta una legge che avrebbe dovuto scongiurare l’incubo di un ospedale fantasma, ovvero senza medici, rischia di ottenere esattamente l’effetto contrario. Del resto ai cittadini non servono altre prove. Che cosa dice il segretario Santi? Che risultati ha portato oltre all’esponenziale aumento del bilancio Iss? Ma evidentemente chi si ostina a non voler lasciare le poltrone, ai cittadini non presta alcuna attenzione né si sente in dovere di dare risposte. Ora si veicola in tutte le sedi possibili il messaggio della responsabilità che implicherebbe il dovere di andare avanti e tra le priorità rispunta la riforma pensionistica che è un altro disastro annunciato di questo governo a targa Adesso.sm. Giova dunque ricordare a lorsignori che sullo sfondo delle macchinazioni per rimanere in sella c’è un Paese che non è mai stato così in crisi: assistiamo ad una tragica fuga dei cervelli più giovani all’estero e ad una dequalificazione spinta per cui l’offerta di lavoro, specie nel campo della medicina, non viene soddisfatta dalla domanda. Cui prodest creare malcontento tra coloro che all’ospedale ci lavorano da tutta una vita? E’ ora che si ponga fine ad una strategia dove gli uni vengono messi continuamente contro gli altri. E’ ora di voltare pagina e che i condottieri del fallimento scendano da cavallo.

    Repubblica Sm