Dal resoconto Dire, uno stralcio dell’intervento di Marco Arzilli: ”In tutto questo si siedono i ‘maneggioni’, figure che cercano di inserirsi nel contesto della magistratura per imporre la propria verità, attraverso blog, social network, personaggi che non hanno il coraggio di presentarsi in tribunale. I maneggioni non hanno avuto il coraggio di mantenere la residenza e si nascondono dietro rogatorie. Mi sto riferendo a Roberti. E’ ingiusto mettere la politica tutta sullo stesso piano e lasciare la possibilità a certe persone di utilizzare i media per imporre la propria verità. Se verità deve essere, sia quella accertata dai tribunali. Mi chiedo se la macchina del fango si sia fermata. Questa deve essere l’occasione per dare tutti gli strumenti possibili al tribunale per portare avanti la sua azione per creare la massima trasparenza e impossibilità che questo possa riaccadere”.
Nota del Direttore. Segretario Arzilli, noi diamo la possibilità a tutti di parlare e di portare prove a suffragio della propria tesi. Sarebbe interessante sapere se lei conferma, o meno, quanto detto al Ristorante Il Piccolo in compagnia del Segretario Claudio Felici, questi giorni molto presente per ipotetici fatti di corruzione – accuse rivolte da Roberti – , e cioè di aver detto ad alta voce che Roberti andasse arrestato. Forse perché stava per tirare fuori le carte? Interessante, infine, sapere come mai non riesce a rispondere alle nostre 10 domande. Cosa possono pensare di lei i tantissimi lettori di Giornale.sm, ed i tanti sammarinesi che ci seguono?
