San Marino. Assemblea ANIS: “Vogliamo competere almeno ad armi pari con gli altri Paesi. No a norme più rigide dei nostri competitor europei

Presentata l’analisi dell’Osservatorio sui bilanci delle aziende associate: “Nell’ultimo biennio sono  aumentati fatturati e occupazione, ma il 2023 è dominato dall’incertezza. Per questo serve dare alle imprese  strumenti di flessibilità sul lavoro e una maggiore integrazione nel mercato unico europeo, con l’Accordo e  con l’IVA” 

Si è svolta questa mattina l’Assemblea Generale dell’Associazione Nazionale Industria San Marino, presso la  propria sede di Piazzetta Bramante. Dopo aver assolto gli obblighi statutari con l’approvazione dei bilanci, si è  aperto il confronto sui temi di maggiore attualità e interesse per gli imprenditori, in particolare sul negoziato  per l’Accordo di Associazione all’Unione Europea, l’introduzione dell’IVA, gli energetici e le regole del mercato  del lavoro in discussione proprio in questi giorni. 

Alla base del ragionamento, la consueta analisi dell’Osservatorio ANIS sui bilanci delle aziende associate,  presentata dal Dott. Simone Selva: il 2021 è stato un anno di forte espansione per l’economia sammarinese,  con una importante crescita dei fatturati e dei livelli occupazionali, probabilmente replicata anche nel 2022,  ma con marginalità minori, in base alle simulazioni effettuate. Di tutt’altro tono, invece, l’indagine sul 2023,  che ha messo in luce un clima di generale incertezza e il timore di un rallentamento dei consumi che, in parte,  si sta già verificando. Una preoccupazione che si somma a quella generata dalla recente crisi politica. Proprio  per questo, ha ribadito la Presidente Neni Rossini, “serve dare alle imprese maggiore competitività, da una  maggiore integrazione al mercato unico europeo con il negoziato in corso da concludersi entro l’anno,  all’introduzione dell’IVA che è fondamentale per agevolare l’interscambio, ad un piano strategico per l’energia  che ci porti fuori dal monopolio a livello tariffario e verso una maggiore autonomia con impianti moderni di  produzione, a partire dalla cogenerazione. Ma soprattutto, la politica deve darci la possibilità di operare sui  mercati almeno con le stesse armi degli altri Paesi e non, come si sta prospettando con la riforma del mercato  del lavoro, con norme più rigide e peggiorative”.  

Sul confronto in atto con il Governo e le parti sociali, è intervenuto quindi il Segretario Generale William  Vagnini, che ha ribadito la posizione di ANIS sui tre istituti in discussione, devono essere totalmente allineati  con quelli vigenti in Italia e in molti Paesi europei  

Mercato del lavoro che è collegato anche all’intervento dell’ospite dell’Assemblea ANIS: Marco Visani,  Associate Partner The European House – Ambrosetti, che ha focalizzato l’attenzione sul tema della Corporate  Governance e delle Risorse Umane, in particolare, sui sistemi di incentivazione tesi a migliorare i risultati delle  società clienti. Nel suo intervento, dal titolo “Sistema di governo e compensi: sfide, strumenti e opportunità  per le imprese”, Visani ha infatti spiegato alcune dinamiche interne alle aziende che, se attivate e monitorate  virtuosamente, possono aumentare non solo il rendimento delle persone (e quindi dell’azienda stessa), ma  anche motivarle a rimanere in azienda. Un tema di stretta attualità, non solo a San Marino, il cui sistema  economico è, come ha ampiamente ribadito ANIS, alla ricerca di maggiore competitività, anche sul fronte delle  risorse umane. Sia per mantenere quelle professionalità già impiegate, sia per attirare sempre nuove  competenze nelle proprie aziende. 

Successivamente, nel pomeriggio, ANIS ha ospitato presso la propria sede anche i partiti politici e i sindacati  per un confronto approfondito sulle analisi dell’Osservatorio: “I dati confermano di fatto ciò che ormai tutti  sanno, e cioè che l’economia reale è il pilastro su cui si regge San Marino e che le nostre imprese continuano a  crescere in maniera sana, investendo oculatamente le proprie risorse e generando nuovi posti di lavoro e  introiti per lo Stato. Sappiamo tutti quante e quali difficoltà le imprese devono affrontare nel contesto  internazionale, sarebbe auspicabile che almeno dall’interno non venissero creati ulteriori ostacoli e freni allo  sviluppo. Anzi a maggior ragione, San Marino deve dare in questa fase tutti gli strumenti di competitività che  le imprese necessitano. Perché anche lo Stato ha bisogno di noi, per mantenere l’occupazione e generare  nuove risorse, con la consapevolezza che lo sviluppo può contribuire a rendere sostenibile anche l’ingente  debito contratto sui mercati internazionali”.