San Marino. Assemblea di Bac. L’intervento del già Presidente Lonfernini

Con l’assemblea odierna si conclude un lungo periodo in cui ho avuto la responsabilità di governo della Banca: in un primo momento quale membro del consiglio di Amministrazione e successivamente quale Presidente. Ciò che mi ha
dato maggior soddisfazione è stato il fatto che nel rinnovo dei vari mandati non solo i soci di maggioranza, o meglio gli azionisti di controllo, ma anche coloro che rappresentano i vari azionisti di minoranza hanno condiviso, nel tempo, la mia nomina.
Desidero esprimere un particolare ringraziamento a tutti i membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale che si sono succeduti, avendo apprezzato non solo la loro professionalità ma anche la loro disponibilità.
Mi si permetta di ricordare i dipendenti della Banca.
Molti di loro negli anni Novanta e fine Ottanta del secolo scorso, erano giovani, al primo incarico, ed ora con anni alle spalle continuano a svolgere il ruolo che hanno mantenuto con professionalità ed alto senso di responsabilità; numerosi sono i dipendenti che hanno raggiunto l’età pensionabile ai quali mando un mio personale ringraziamento per l’attività svolta all’interno dell’azienda con continuità.
Non posso non ricordare il Dott. Paolo Fabbri ed il Rag. Riccardo Cervellini, rispettivamente Direttore e Vice direttore, per un arco di tempo talmente lungo, che ha loro permesso di mostrare tutta la professionalità utile e necessaria per il grande “balzo” che l’azienda ha sviluppato negli anni Novanta e Duemila, affrontando la grande crisi degli anni 2010 con l’impegno necessario a mantenere la Banca attiva e vitale.
La Banca dopo un periodo di grande sviluppo ed attività in varie sedi del Paese, a seguito delle note vicende che hanno raffreddato il continuo processo di crescita, nel primo decennio del secolo, due crisi si sono innescate e continuano ad imperversare: la crisi interna che ha colpito il sistema bancario sammarinese e quello esterno che ha coinvolto il mondo globalizzato.
Il mio intervento non vuole essere una esaltazione di un Istituto di Credito che, pur tra mille problematiche e difficoltà, ha saputo tenere la barra dritta in mezzo ad una tempesta che ha sconvolto il sistema
bancario sammarinese.
Momenti di criticità certamente ci sono stati ed hanno creato non pochi disagi all’interno della Banca; quello che ha creato maggior impatto nell’opinione pubblica viene identificato con il “caso Siri”; ampiamente identificato e ripreso anche se, a mio avviso, sopravalutato nel suo intrinseco valore.
La “questione” Siri, per ciò che è di mia conoscenza, ha avuto una risonanza mediatica che è andata oltre ad un normale rapporto bancario, sia all’esterno (Procura della Repubblica) che all’interno; si è voluta coinvolgere la Banca non tanto per il rapporto che si è effettivamente strutturato senza considerare, come sostiene Banca Centrale, “il rispetto del principio di sana e prudente gestione”, ma in quanto sono stati rilevati alcuni passaggi burocratici che hanno destato, delle criticità.
Il caso ha poi portato al licenziamento del Direttore e del Vice-direttore in quanto hanno voluto il finanziamento nonostante la resistenza degli organi interni. (…) La RepubblicaSM