Ieri mattina si sono riuniti i soci della Fondazione Cassa di Risparmio Sums. Nel pomeriggio Dc, Psd e Ps dai Reggenti.
L’opposizione non ha presentato il proprio candidato per il nuovo Cda. L’assemblea dei soci di Cassa di Risparmio prevista per domani sta monopolizzando il dibattito politico degli ultimi giorni con polemiche e prese di posizione che non accennano a placarsi. Anche ieri, nonostante il giorno prefestivo, non ha fatto eccezione. Anzi. Nel pomeriggio una delegazione di Dc, Psd e Ps si è recata dai Capitani Reggenti Mimma Zavoli e Vanessa D’Ambrosio “per rappresentare – scrivono in una nota – una serie di giustificate perplessità e inopportunità rispetto all’iter seguito per la sostituzione del Consiglio d’Amministrazione della Cassa di Risparmio e la proposta di modifica dello Statuto”.
Gian Carlo Venturini, Gian Carlo Capicchioni e Alessandro Mancini hanno consegnato alla Reggenza e al Congresso di Stato una lettera in cui spiegano, anche per conto di Rete e Movimento democratico San Marino insieme, il motivo per cui non hanno presentato alcun nome per il membro del nuovo Cda di Cassa!
Con la modifica allo Statuto della banca, che deve essere approvata sempre nella assemblea dei soci di domani, è previsto infatti la riduzione dei membri del Cda da 9 a 7 di cui 4 nominati dal governo, 2 dalla Fondanazione Cassa di Risparmio Sums e 1 dall’opposizione.
Il problema è che, lamenta l’opposizione, non è stato concesso tempo a sufficienza per scegliere il nominativo. Il governo ha indicato nei giorni scorsi che il nome sarebbe dovuto essere presentato entro ieri pomeriggio ma i requisiti professionali richiesti sono stati spediti via mail soltanto nella giornata di venerdì. Per questo “ci è stato impossibile formulare una proposta – scrivono i tre partiti di San Marino prima di tutto – che comunque non rinunciamo a valutare”. Dc, Psd e Ps spiegano quindi nella nota che “intendono così rappresentare sia il loro impegno per sostenere la Cassa di Risparmio, sia la difficoltà che sta creando l’esecutivo evitando il confronto e prendendo decisioni unilaterali e senza un ragionevole preavviso”. Quindi il ringraziamento ai Reggenti per averli ricevuto “nella speranza – concludono – che anche il governo si metta all’ascolto delle istanze che originano dalla minoranza e da diverse organizzazioni sociali sammarinesi”.
Ma ieri è stata una giornata importante anche perché in mattinata si è svolta l’assemblea dei soci della Fondazione San Marino Cassa di Risparmio Sums, che con il 46,31% è il secondo azionista di Carisp dietro allo Stato. All’ordine del giorno la discussione dei due punti previsti per l’assemblea di lunedì. A quanto emerge si è trattato di una assemblea tesa, con prese di posizione anche dai toni duri. Nel pomeriggio si è quindi riunito il Consiglio d’amministrazione della Fondazione che si è chiuso in una riunione fiume per tentare di sbrogliare la matassa e indicare i due nomi per domani.
Le tensioni, come anche per la Sums – il più piccolo dei soci di Carisp – di cui abbiamo scritto nei giorni scorsi, derivano dal fatto che molti sono contrari alle modalità con cui governo e Bcsm hanno scelto di nominare un nuovo Cda ad un mese circa dalla scadenza naturale di quello attuale. A non piacere sono anche i tempi stretti, che in molti da Sums, Fondazione e opposizione stanno chiedendo di dilatare.
A questo punto tutti gli occhi sono puntati alla riunione del Congresso di Stato prevista per questa mattina, anticipata di un giorno proprio in vista dell’assemblea di domani, in cui usciranno i quattro nomi del nuovo Cda.