“Portato a termine il mandato di responsabile di un istituto di credito, mi viene da riflettere, anche se non ho mai rinunciato nel corso degli anni, pubblicamente, di dare un contributo su fatti ed atti che hanno esasperato la situazione nel settore bancario. Seguo, da tempo, gli interventi quotidiani di Barbara Tabarrini, già direttore di Asset Banca.
Dalle varie pubblicazioni di questi ultimi anni non è dato ancora di conoscere le vere motivazioni che hanno portato alla chiusura dell’Istituto di credito, trasferito alla Cassa di Risparmio. Ora, come cittadino, chiedo agli Organi Pubblici, compresa la Banca Centrale, di chiarire le loro posizioni non solo in riferimento ad Asset Banca, ma anche alla politica adottata per oltre vent’anni nei confronti del sistema bancario.
Conosciamo perfettamente la situazione che si è venuta a creare a seguito della crisi che ha coinvolto il sistema bancario globalizzato, ma all’interno nessuno ha ritenuto opportuno chiarire:
– Le motivazioni politiche–economiche–finanziarie che hanno portato a concedere ben otto autorizzazioni per la creazione di istituti bancari e ben settanta finanziarie;
– Le motivazioni che hanno portato alla loro chiusura. E’ un racconto storico che ha la necessità di essere aperto e portato a conoscenza della Comunità, per capire l’attuale crisi del settore bancario.
Non ci si può accontentare delle sporadiche informazioni che sui singoli casi vengono alla luce, saltuariamente, sui quotidiani e che non sempre sono attendibili.
Non si pretende, sia ben chiaro, conoscere alcune vicende che hanno investito il Tribunale in riferimento a singole posizioni, ma di conoscere la politica, che è stata la protagonista, con Banca Centrale, nell’avere assecondato la nascita e la morte di tante imprese in un settore così delicato come quello bancario e che ha contribuito a destabilizzare il sistema, nonché le dinamiche interne ed esterne alle singole aziende che le hanno portate al dissesto.
I programmi dei vari Governi che si sono succeduti negli anni hanno sempre privilegiato la soluzione del sistema bancario: il problema è rimasto comunque al palo.
Sarebbe interessante conoscere le varie responsabilità che si sono assunti i politici e gli Organi interni di Banca Centrale, nell’avere assecondato la presenza nel sistema bancario e finanziario di soggetti che non avevano le condizioni oggettive e soggettive per entrare nel settore.
Lo stesso ex Ministro Tremonti ebbe occasione di riferire in maniera molto mirata che i rapporti con San Marino si sarebbero nuovamente normalizzati qualora si fosse ridimensionato il numero delle imprese che sono state introdotte nel sistema sammarinese.
Al Ministro, evidentemente interessava mettere fine ad un sistema di interscambio italo – sammarinese che già, a metà degli anni novanta, era stato intercettato dalla Guardia di Finanza e che la politica sammarinese aveva sottovalutato.
Non dovrebbe essere difficile raccontare la storia degli avvenimenti che si sono succeduti; non si pretende nemmeno di conoscere la cointeressenza di tanti politici (e di tanti professionisti ) ed il loro coinvolgimento nell’esercitare il potere autorizzativo; non si pretende di conoscere il “ do ut des”; si tratta, semplicemente, di verificare l’esatta successione degli avvenimenti, che hanno investito il sistema economico – finanziario che non sempre viene percepito dall’opinione pubblica in maniera chiara e che, di conseguenza, rende difficile districare le cause e gli effetti.”
Luigi Lonfernini