Leggiamo con curiosità (per non dire altro…) il piano industriale di Carisp attraverso il portale della tv di Stato.
“Fronte recuperi: la bad bank potrà vendere gli immobili nelle filiali della good bank con accordi ad hoc. Si sta anche valutando la costituzione di una società immobiliare per la gestione più efficiente delle proprietà del gruppo bancario. Anche in vista dell’acquisizione di Asset”.
Sempre a proposito di bad bank, recuperi e tagli leggiamo ancora: “Importante il capitolo dedicato ai ridimensionamenti. Alle 11 filiali di Carisp si aggiungono le 6 di Asset. Se ne vogliono chiudere 8, passando da 17 a 9. Si mettono in conto esuberi di personale. I dipendenti dei due istituti di credito sono 181. Il target è di 110: 58 nelle filiali e 52 nelle strutture centrali. Dei 71 rimanenti, 46 verranno gestiti attraverso leve ad hoc, vale a dire: pensionamenti, part time, riduzione dell’orario lavorativo, non rinnovo di frontalieri e contratti a tempo determinato di Asset. Da valutare l’accrescimento delle competenze per eventuale reimpiego nella bad bank”.
Accrescimento competenze per eventuale reimpiego nella bad bank. Che cosa significa? In realtà il commissario Venturini di Asset Banca ha dato il benservito, ovvero non ha rinnovato il contratto a personaggi sammarinesi e italiani, laureati e con master presi ad Harvard. Tanto per dire. Dunque i fatti come al solito dicono ben altro rispetto alle parole. Non vorremmo allora che si avverasse l’ennesima previsione pre-elettorale. Si vocifera infatti che qualche dipendente di Asset possa essere ricollocato con tanto di aumento di stipendio proprio all’interno di “bad bank” e affini. A questo punto mettiamo subito le mani avanti affinché opposizioni e sindacati monitorino i criteri attraverso i quali alcuni dipendenti verranno tenuti, tagliati, spostati e reimpiegati. Si devono valutare i curriculum, non le amicizie politiche. Perché i nomi che circolano per occupare certe poltrone ci piacciono molto poco. Non vorremmo trovarci di fronte all’ennesima “parentopoli”. Ma certamente, come al solito, saranno solo malelingue… Chiudiamo col capitolo frontalieri: vogliamo cacciarli tutti perché sono brutti, sporchi e cattivi? Poi non lamentiamoci se l’Italia ci si metterà di traverso. Ma che importa, tanto noi ormai siamo amici degli arabi! E una bella sfoltita a Banca Centrale no? Magari cominciando a fare rispettare il tetto stipendi.
Lo Sciacqualingua