In questi giorni segnati dalla morte del nostro Santo Padre, da tanti e in modo “bipartisan” provengono messaggi di cordoglio e di profonda stima e riconoscenza per la Sua opera, svolta infaticabilmente in questi 12 anni di pontificato, mettendo sempre al centro la Persona, e in particolare gli ultimi, i più indifesi, con umiltà e carità ma anche con risolutezza.
Noi amiamo ricordare che Papa Bergoglio è sempre stato uno strenuo difensore del valore assoluto della vita umana, dal suo concepimento fino alla sua fine naturale: tanti sono stati i suoi pubblici interventi contro l’aborto, la maternità surrogata e l’eutanasia e senza ricorrere al politically correct, come va tanto di moda.
Solo per ricordarne alcuni e più recenti, il Papa, in una intervista resa lo scorso settembre, affermava senza mezzi termini:
“Le donne hanno il diritto alla vita, alla vita loro e alla vita dei figli. Non dimentichiamo di dire questo. L’aborto è un omicidio. Si uccide un essere umano. I medici che fanno questo, permettetemi la parola, sono dei sicari. E su questo non si può discutere. Si uccide una vita umana.”
E ancora nel gennaio scorso, durante l’incontro con gli Ambasciatori degli Stati accreditati presso la Santa Sede:
“La via della pace esige il rispetto della vita, di ogni vita umana, a partire da quella del nascituro nel grembo della madre, che non può essere soppressa né diventare oggetto di mercimonio. Ritengo deprecabile la pratica della cosiddetta maternità surrogata, che lede gravemente la dignità della donna e del figlio… Essa è fondata sullo sfruttamento di una situazione di necessità materiale della madre. Un bambino è sempre un dono e mai oggetto di un contratto.”
E per finire, l’agosto scorso durante l’Udienza Generale:
“Dobbiamo accompagnare alla morte, ma non provocare la morte o aiutare qualsiasi forma di suicidio. Ricordo che va sempre privilegiato il diritto alla cura e alla cura per tutti, affinché i più deboli, in particolare gli anziani e i malati, non siano mai scartati. Infatti, la vita è un diritto, non la morte, la quale va accolta, non somministrata.”
La nostra associazione continuerà a difendere questa stessa Cultura della Vita, contro quella della morte e dell’individualismo consumistico.
Proprio in questi giorni, nel ringraziare formalmente il Direttore Sanitario e Socio-Sanitario ISS per il riscontro fornito sulla realizzazione della culla termica in San Marino, dove si attesta (seppur ad oltre un anno dall’unanime approvazione dell’Ordine del Giorno da parte del Consiglio Grande e Generale) che “il progetto sta procedendo” e che sono già “state vagliate alcune ipotesi rispetto all’ubicazione della culla e all’individuazione delle risorse umane e materiali” nonché “redatta una bozza di regolamento”, chiederemo allo stesso informazioni in merito alla relazione sul monitoraggio delle interruzioni di gravidanza che il Comitato Esecutivo ISS, ai sensi dell’articolo 12 comma 3 della Legge n. 127/2022, deve trasmettere annualmente all’Authority Sanitaria e al Segretario di Stato per la Sanità, affinché quest’ultimo, sempre annualmente, unitamente al Segretario di Stato con delega alla Famiglia e ai sensi dell’articolo 20 della legge medesima, possa poi farne oggetto (entro il giugno di ogni anno) della pubblica relazione sull’attuazione della legge stessa e i suoi effetti, anche in riferimento alle misure di prevenzione, alla IV Commissione Consiliare Permanente.
La nostra richiesta è nata dall’amara constatazione che, tranne che per il primo semestre di vigenza della legge, tale relazione annuale alla Commissione Consiliare, unica fonte di analisi e conoscibilità dei dati, non è più stata presentata.
Sarà nostro impegno monitorare che, al più tardi il giugno prossimo, tali informazioni siano finalmente portate all’attenzione della Commissione Consiliare Permanente, recuperando anche il periodo pregresso, nella consapevolezza che, come Comunità, non può esserci prevenzione se non c’è informazione.
Comunicato Stampa – ASSOCIAZIONE UNO DI NOI