L’Associazione Salute Attiva, consapevole che l’emergenza COVID possa essere superata
principalmente attraverso la riduzione dell’ospedalizzazione ha promosso un sondaggio tra la
popolazione sammarinese, rivolto agli ammalati COVID, per verificare la loro esperienza in merito
alle modalità di trattamento dei malati da parte della struttura sanitaria.
Il quadro che ne esce è un quadro sorprendente, circa l’82% dei pazienti non è mai stato visitato
da un medico a casa, un 52% si sono rivolte al medico di base ed un 59% al Covid Team.
Mentre il 57% ritiene che il contatto con la struttura sanitaria sia avvenuto in tempi
ragionevolmente brevi, un 25 % ritiene che questo sia stato tardivo rispetto alla comparsa dei
sintomi. Quanto alla costanza con la quale la struttura sanitaria ha seguito il paziente, un 50%
ritiene che il contatto sia stato costante durante tutto il decorso della malattia mentre un altro 34%
non si è sentito seguito regolarmente e con assiduità.
Riguardo ai farmaci utilizzati, si segnala una netta predominanza nell’uso di antipiretici 34%
(Tachipirina), un 17% di Aspirina, 11% di OKI e via di seguito antinfiammatori, cortisone ed eparina
ed altri prodotti farmaceutici compresa medicina complementare.
Molto interessante ci sembra il dato che circa un 20% abbia fatto ricorso a Vitamina C e Vitamina
D, ed un 7% ad integratori ma solo su segnalazione di medici privati e /o di medicina
complementare.
Al 46% delle persone è stato suggerito dal medico di controllare la saturazione, mentre al 44% no.
Infine, riguardo la percezione che le persone hanno avuto circa l’approccio della struttura sanitaria,
un 42% ritiene di essere stato adeguatamente seguito a casa, mentre un 40 % ritiene che
l’assistenza non sia stata adeguata.
Analizzando questi dati e rapportandoli alla situazione sanitaria attuale, abbiamo l’impressione che
l’eccessiva ospedalizzazione sia direttamente legata al tardivo ed inefficace approccio domiciliare,
soprattutto legata a protocolli inadeguati in rapporto a protocolli approntati da gruppi di medici che,
grazie all’esperienza clinica, hanno visto che si deve intervenire precocemente con terapie
personalizzate sostenute da integratori e vitamine.
Siamo veramente colpiti da questo approccio, in una realtà come quella sammarinese, svincolata
da organismi sovranazionali (Sputnik ci insegna) e con un sistema sanitario indubbiamente
sovradimensionato rispetto agli standard dei paesi europei. E’ ancora più grave se pensiamo che
la situazione ospedaliera sta condizionando da oltre un anno la vita economica e sociale dell’intera
popolazione a causa di attività limitate o chiuse, studenti in DAD con danni psicologici
inimmaginabili, ed innumerevoli altre restrizioni spesso inutili.
Si continua a fare decretazioni provvisorie che colpiscono prevalentemente i cittadini incolpandoli
di atteggiamenti non rispettosi delle norme in vigore mentre le élite politiche festeggiano in spregio
a qualsiasi norma con l’ospedale strapieno di gente che sta male.
E’ ormai evidente ai più che questa sia una malattia curabile se presa nei primissimi momenti del
suo esordio, con un’assistenza domiciliare adeguata e con l’utilizzo di farmaci di uso comune che
sul campo hanno dimostrato di essere in grado di interrompere il decorso nefasto a livello clinico
provocato da questo virus.
Il perseverare in una gestione delle cure domiciliari come quella attuale significa voler continuare a
mantenere in essere l’emergenza che, come ad ogni conferenza stampa viene sottolineato, è
legata a doppio filo alla saturazione della terapia intensiva.
In un anno non è stato redatto dai nostri medici alcun protocollo di prevenzione in cui indicare alla
popolazione la necessaria integrazione di vitamine e oligoelementi in grado di preparare
l’organismo ad affrontare un eventuale contagio in una condizione di maggior forza e benessere in
quanto il Covid, come tantissime altre malattie, trova terreno fertile quando i nostri equilibri interni
sono stati alterati da stili di vita errati protratti nel corso degli anni.
E’ ormai risaputo, infatti, che vitamina C e Vitamina D, Zinco, Lattoferrina, Quercetina ad esempio
sono in grado di limitare di molto la possibilità di un aggravamento dei sintomi della malattia.
La stessa attività fisica quotidiana, da decreto proibita ai minori di 14 anni non dimentichiamolo,
insieme al benessere emozionale, anch’esso minato da restrizioni e divieti da oltre un anno, sono
condizioni fondamentali per la prevenzione delle malattie.
Tutto ciò lo hanno capito tantissimi Stati, tra cui alcuni che noi chiamiamo arretrati come India e
Bangladesh, alcuni paesi africani, Sudamericani e Asiatici dove sono riusciti a contenere
l’epidemia attraverso l’utilizzo di protocolli di cura precoce.
Mentre nella nostra realtà, una sanità ed una politica miope sono solo in grado di riporre tutte le
speranze in un vaccino dubbio sia dal punto di vista della sicurezza sia dal punto di vista
dell’efficacia.
Le ultime dichiarazioni del Segretario Lonfernini sono poi di una gravità assoluta in quanto
la previsione di una obbligatorietà del vaccino violerebbe diritti umani tutelati dai trattati
internazionali sottoscritti da San Marino. Ci opporremo in ogni modo ed in ogni sede per tutelare i
nostri diritti.
I vaccinati, non dimentichiamolo, possono contrarre il virus e contagiare gli altri, non sviluppare
immunità e non avere la protezione al 100% ( si vedano FAQ AIFA, rapporto Iss n. 4/2021 del
13.03.2021, i foglietti illustrativi del vaccino, le scarse evidenze scientifiche).
Se per un anno intero abbiamo tenuto un atteggiamento collaborativo e costruttivo con le autorità
sanitarie, facendo molto spesso proposte operative, peraltro mai accolte, ora diciamo basta a
questo stato di cose.
• Chiediamo cure domiciliari precoci ed adeguate in base alle ricerche ed osservazioni
cliniche svolte da medici che con etica e coerenza al loro giuramento hanno sperimentato
essere risolutive.
• Chiediamo (come ha fatto il governo inglese) la distribuzione o almeno l’indicazione
dell’utilizzo della vitamina D almeno per le persone ritenute categoria fragile e ricoverate
in case di cura. Sono sempre di più gli studi internazionali che dimostrano la correlazione
tra bassi livelli di vitamina D e morte per Covid-19.
Rifiutiamo l’obbligatorietà, per qualunque categoria professionale, di un vaccino
sperimentale che ha una valenza discutibile mentre ha una sospetta pericolosità nel breve
e soprattutto nel lungo termine non trascurabile.
• Rifiutiamo un Pass vaccinale che di scientifico non ha nulla in quanto nessuno ancora
può dimostrare che il vaccino interrompa la catena del contagio e soprattutto nessuno
ancora può dire che grado di copertura dia e per quanto tempo.
• Chiediamo di riaprire subito la scuola in presenza, senza mascherina al banco e/o
all’aperto, in quanto recenti studi fatti su oltre sette milioni di bambini, dimostrano che non
vi è nessun incremento di contagi nell’ambito scolastico.
• Chiediamo di riaprire ogni attività ludico ricreativa e sportiva per bambini di ogni età in
quanto fondamentali per il loro benessere psicofisico. I danni che stiamo facendo ai nostri
bambini negandogli la socialità e la didattica in presenza sono inimmaginabili e ne
pagheremo le conseguenze negli anni a venire.
• Chiediamo alla nostra struttura sanitaria ed alla Direzione Generale dell’ISS chiarezza ed
etica nella pubblicazione dei dati e dei protocolli di intervento analogamente a quanto
avviene in ogni paese civile dove le autorità sanitarie hanno il dovere di rendere pubblici i
dati alla popolazione in una situazione emergenziale.
• Chiediamo di tutelare le categorie economiche e i singoli più colpiti dalle restrizioni
dando loro la possibilità di svolgere tranquillamente il loro lavoro visto che tutti hanno speso
risorse ed energie per adeguarsi alle richieste di volta in volta contenute nei vari decreti.
Il Presidente
Carlo Boffa