
Nel corso del tempo, la fotografia come l’arte hanno costruito forme di realtà trasformando ciò che era considerata tale fino a quel momento, per offrire a tutti noi nuove prospettive e nuove visioni della bellezza artistica. Recentemente, Marco Guidi mi ha sollecitato proponendomi di affrontare una discussione pubblica a partire dalle fotografie di Jock Sturges, un fotografo americano, che a suo dire ne mostra un aspetto controverso, macchiato dalla colpa delle sue pulsioni ritenute poco ortodosse e non rispettose del pudore pubblico e delle coscienze. Ho raccolto questa sfida e mi sono reso conto che la storia della fotografia ha incontrato diverse situazioni in cui questo è accaduto, perché gli impulsi umani toccano corde che solo l’arte può legittimare, quando la società non lo permette e le nega. Bellezza quindi, ma per alcuni soltanto orrore per delle pulsioni orientate verso quella fascia dell’umanità ritenuta più debole, l’infanzia e le donne, perché sensibile e vulnerabile, quindi intoccabile. Quale linea di demarcazioni tracciare e dove posizionare il limite della decenza e del pudore, di ciò che è legittimo e cosa non è legittimo fare; quale linea sottile separa la creazione artistica dal malcostume finanche malato, che la nostra società può tollerare, accettare e perché no, di cui anche godere per la bellezza che produce. Si può, nel nome della bellezza osare tanto? E di quale bellezza stiamo parlando. Quella di ieri è anche quella di oggi? Oppure come tutto cambia, anche la bellezza di un tempo può non essere più considerata tale, in particolar modo nell’arte? Cosa e come si configura la bellezza nell’arte e che cosa, invece, porta ogni essere umano a riconoscerla e a conservarla come tale in ognuno di noi al di fuori del sistema artistico? Tenterò di riflettere su ciò che idealmente identifichiamo come bellezza e su come questa possa incontrare e toccare zone oscure nel profondo degli esseri umani, così lontane da quell’idealità; una dimensione grigia e a volte “sporca” che però non la esclude, in certi ambiti, per alcune persone, in determinate forme.