San Marino. Associazione UE. Il comunicato stampa, integrale, del Partito Socialista: ”I partiti sammarinesi dicano con chiarezza, senza giri di parole inutili, se vogliono che sia celebrato un referendum sull’esito del negoziato prima che divenga Accordo Internazionale.”

Finalmente il dibattito politico di quest’ultimo periodo, prodotto da coloro i quali hanno sollevato, con coraggio e senso della democrazia, la necessità di coinvolgere gli elettori sammarinesi attraverso un Referendum prima della eventuale ratifica relativa all’esito del negoziato per l’Accordo di Associazione all’U.E., ha penetrato la cortina di silenzio delle forze politiche sammarinesi, in particolare di coloro i quali nell’”Affaire Europa” hanno le mani in pasta.

Il Partito Socialista si è espresso per il ricorso al Referendum da anni, contro corrente, spesso in solitaria, qualche volta più in assonanza con Demos e, in parte, con Motus Liberi, quindi, non può certo essere accusato di strumentalismo, a differenza di coloro i quali adottavano la congiura del silenzio, senza dare credito alle nostre ragioni e parlando il meno possibile dei problemi concreti e di tutto ciò che dovrà fare San Marino per stare al passo delle regole e norme europee.

Purtroppo abbiamo letto chili di retorica, per cui i buoni sono da una parte e i cattivi dall’altra; gli innovatori da una parte e i conservatori dall’altra; gli illuminati da una parte e gli oscurantisti dall’altra, ma di chiarimenti concreti ai dubbi che sono stati sollevati non è giunto uno straccio di risposta, mentre i cittadini, soprattutto in questa fase, dovrebbero essere informati in modo trasparente, semplificando le cose e mettendo, nero su bianco, gli eventuali vantaggi concreti dell’Accordo e tutto quello che dovrà mettere in campo San Marino per poter accedere agli eventuali vantaggi, come ad esempio sul piano dell’Ordinamento, della Giustizia, dell’Economia, della sicurezza, di cui fino ad oggi nessuno ha spiegato nulla.

Abbiamo invece dovuto registrare le dichiarazioni più assurde: dalla difficoltà di illustrare un accordo che è difficile da spiegare anche da parte di chi lo ha negoziato, alla inutilità di un Referendum perché gli elettori non possono capire; Dal fatto che il referendum sarebbe oggi fuori stagione perché il periodo estivo è fatto per il rilassamento delle polemiche politiche, alla considerazione che, coloro i quali chiedono i referendum sarebbero contro la trasparenza, anche se a noi parrebbe tutto il contrario, a dire il vero.

Altri hanno cambiato completamente idea rispetto a quanto dicevano in campagna elettorale, forse contando sull’assenza di memoria storica abbastanza diffusa; Poi c’è chi vaneggia di accesso a fondi europei, anche se la verità è, purtroppo, diametralmente opposta. Ed infine abbiamo capito che, se a richiedere il Referendum sono certe forze politiche è un fatto di democrazia, mentre se lo chiedono altri è un fatto strumentale. Strano modo di ragionare.

Comunque, le chiacchiere stanno a zero, ognuno è libero di pensarla come vuole ed è giusto che maturi autonomamente il proprio giudizio. Su di un fatto però tutti siamo d’accordo, si tratta di un passo molto importante, che avrà ripercussioni per generazioni. In tanti hanno definito L’accordo un fatto “epocale”, una “tappa fondamentale”, una conquista dello “status più importante del Secolo”, anche se mancano ancora 75 anni alla sua conclusione. Ebbene, di fronte a cotanto, ci si scandalizza se ci sono forze politiche, stampa, social che chiedono che siano i cittadini a decidere definitivamente e non poche decine di consiglieri, tra l’altro, abbastanza disinformati, viste certe dichiarazioni?

Allora, la chiarezza che si chiede alla politica è semplicissima.

I partiti sammarinesi dicano con chiarezza, senza giri di parole inutili, se vogliono che sia celebrato un referendum sull’esito del negoziato prima che divenga Accordo Internazionale.

Rispondano semplicemente con chiarezza a questa domanda, dopodiché i cittadini capiranno esattamente come stanno le cose.

Il Partito Socialista, fin da ora, e coerentemente, dichiara di volere che gli elettori siano informati in modo comprensibile e decidano in prima persona il proprio destino attraverso la celebrazione di un Referendum!

San Marino, 11 luglio 2025

L’UFFICIO STAMPA P.S.