San Marino. Associazione Uno di Noi: uno spiraglio di luce

Con 31 voti favorevoli e 22 contrari il Consiglio Grande e Generale ha accolto l’Istanza  d’Arengo promossa dalla nostra Associazione per installare anche a San Marino una culla  termica per i neonati indesiderati. Ringraziamo sentitamente tutti i membri del Consiglio  Grande e Generale che hanno votato favorevolmente, consentendo in tal modo l’accoglimento  dell’istanza, che dovrà ricevere attuazione entro sei mesi. 

Ci sia consentito di dire che un primo spiraglio di luce ha fatto breccia sulla cappa di  “cinica indifferenza” che da qualche anno ricopre anche i cieli della nostra Antica Repubblica,  così come di tante altre parti d’Europa: “indifferenza” verso le madri in crisi a cui viene di fatto  spesso offerto solo il percorso abortivo, “cinica” in quanto incurante del destino procurato ai  tanti bambini non nati. 

Certo un’approvazione unanime sarebbe stato un risultato ancor più incoraggiante, ma  ci fa piacere prendere atto che l’intera aula consiliare si sia dichiarata favorevole  all’installazione della culla. Ci spiace invece che la ragione dichiarata per non votarla sia stata  l’indicazione, in fondo all’istanza, della presenza di associazioni pro-vita che, forti delle loro  competenze ed esperienza, potrebbero essere un valido ausilio per l’ISS nell’implementazione  di questo progetto, in qualsiasi fase. Il nostro intendimento era semplicemente quello di  rassicurare la parte pubblica che noi ci siamo e che – se ritenuto utile o necessario – saremo  pronti a fare la nostra parte. 

Con l’approvazione dell’istanza d’Arengo il Consiglio Grande e Generale a larga  maggioranza ha manifestato la consapevolezza dell’importanza della vita umana in ogni suo  stadio evolutivo. È un piccolo segno, sicuramente, ma in controtendenza rispetto alle derive  dell’ideologia nazi-comunista che, pervasa dall’eugenetica di Stato o sospinta da un  femminismo autolesionistico e maschilista, ha trovato recentemente il suo culmine nel  riconoscimento del “diritto all’aborto” quale diritto fondamentale, garantito dalla Costituzione  francese. 

Su questo tema si è già detto e scritto tanto, e ormai, pur nella sua drammatica rilevanza  storico-culturale, sta perdendo appeal mediatico, sopraffatto dallo stesso torpore delle  coscienze calato prima sulle leggi abortiste, poi sulle pratiche abortive e infine sui milioni di  bambini mancati all’appello pur in tempo di pace. A noi però preme ancora oggi definire come 

aberrante, allarmante e oltraggiosa dell’umana coscienza e intelligenza la scelta che il  Parlamento francese ha fatto, a larghissima maggioranza, di riconoscere come diritto  costituzionalmente garantito quello di poter sopprimere i bambini nel grembo materno.

Elevando l’aborto da fattispecie consentita e regolata legislativamente a diritto costituzionale si è finito per sovvertire l’ordine naturale dei principi umani: viene prima il diritto  alla morte (altrui) del diritto alla vita (propria). Quando invece in ogni vita umana è custodita  gelosamente tutta l’umanità. 

Quale vera liberté se alle donne in difficoltà si presenta come strada maestra ed  addirittura costituzionalmente protetta unicamente l’opzione abortiva? Quale égalité se solo i  cittadini desiderati dal concepimento avranno diritto di nascita? Quale fraternité se la comunità  nazionale non assiste concretamente queste madri e non si preoccupa di dare comunque un  futuro ai piccoli concittadini più indifesi? 

Tornando alla nostra Repubblica, vi terremo informati delle modalità di attuazione di  quanto richiesto nell’istanza d’Arengo, confidando nella sua pronta e concreta attuazione. 

San Marino, 19 marzo 2024 

ASSOCIAZIONE UNO DI NOI