
Il quadro generale non è certo dei più rosei per i sammarinesi. I dati resi noti dall’Ufficio Statistica sono molto eloquenti. Il mese di giugno ha fatto registrare il picco massimo di aumento dell’indice dei prezzi dell’anno in corso +2,2% generale; i prodotti alimentari sono aumentati, rispetto allo stesso periodo 2017, del 5,8%; i consumi dei sammarinesi sono in calo; il potere di acquisto di lavoratori e pensionati è sempre più debole.
Non conosco a fondo la situazione di altri settori, quindi mi astengo dal fare valutazioni, ma di certo anche gli operatori turistici sono da qualche anno in seria difficoltà. I visitatori di San Marino sono scesi a meno di due milioni all’anno, lasciando sul campo rispetto al passato il 40% di turisti; la capacità di spesa in questi anni si è notevolmente ridotta; molte attività sono state costrette a chiudere bottega e altre chiusure si verificheranno di certo alla fine della stagione in corso.
Questa è la situazione con la quale dobbiamo fare i conti ed è inutile che coloro i quali dicono come stanno le cose vengano tacciati di disfattismo e di catastrofismo. Per poter risalire la china prima di tutto occorre non nascondere la verità. Per curare bene il malato occorre conoscere la malattia.
La crisi economica che affligge il nostro Paese ormai da 10 anni si sta facendo sentire dalle famiglie dei sammarinesi e purtroppo si acuirà ancora se il Governo continuerà ad andare avanti a testa bassa con l’inasprimento fiscale, con l’aumento di tariffe, con l’invenzione di balzelli vari, con riduzioni di stipendi e di pensioni. Hai voglia a diramare tabelle e tabelline in cui risulta che i prelievi sono modesti, mettiamoli tutti insieme i prelievi e vedrete che le cifre prodotte non sono così trascurabili e pesano, eccome, sui bilanci familiari.
Si dice che occorre mettere in sicurezza il bilancio dello Stato, che manca liquidità, ma se non si fa ripartire l’economia come si pensa di superare la crisi? I cittadini potrebbero anche accettare di stringere il buco della cintura per due o tre anni, ma se vi fosse una concreta prospettiva di crescita e di sviluppo: qui invece non si vede uno straccio di progetto neanche a cercarlo con la lanternino di Diogene.
Intanto però si continua a spendere circa 4.000.000 di Euro in consulenze, un milioncino nella Moto GP, per non parlare dell’Expò di Dubai di cui non sapremo mai, alla fine della fiera, quanto avremo speso e stendendo un velo pietoso sul denaro utilizzato per iniziative inutili e clientelari a favore di compagni e compagnucci.
La cruna dell’ago è stretta ma il Governo vuole farci passare un cammello. E’ una impresa impossibile ma pericolosa perché potrebbe produrre effetti devastanti.
Naturalmente la colpa di tutto questo viene data ai governi precedenti, ed in parte può anche essere vero, anche se molte forze oggi in maggioranza lo erano anche ieri e quindi tanto nuove non sono, ma i governanti di oggi è ora che dimostrino di saper fare qualcosa, non solo di fare chiacchiere e di mettere le mani in tasca ai cittadini.
Se non ne sono capaci dovrebbero porsi qualche domanda e magari farsi da parte, perché al Governo si sta per risolvere i problemi dei cittadini, per trovare soluzioni, altrimenti che cosa ci stanno a fare i magnifici sette nel Congresso di Stato? La cosa sta diventando un vero mistero!