San Marino. ATBA: riferimento all’interpellanza ad oggi visibile sui giornali, inerente il museo (mostra) ATBA. Comunicato stampa

Partendo dal presupposto che Associazione Treno Bianco Azzurro, associazione regolarmente  iscritta dalla data della sua fondazione nel giugno 2011 ha sempre confermato il punto statutario  “associazione apolitica e apartitica”, questo riteniamo opportuno confermarlo, ma quando  direttamente o indirettamente veniamo tirati in ballo – seppur non citati ma è chiaro essere ATBA il  fulcro del punto museo – riteniamo esprimere la nostra posizione.  

Non vogliamo entrare nel merito dell’interpellanza che il Movimento Rete ha esposto al Governo e  al Segretario di Stato Pedini Amati, ma esprimerci sul punto “museale” e fare una riflessione  generica su ATBA, non riferita all’interpellanza, letta sui giornali e successivamente sul sito del  movimento stesso per una reale e corretta lettura. 

ATBA dal 2011 ha recuperato grazie ai membri del Direttivo, in particolare al nostro Yuma, tanti  oggetti presi, custoditi, “rubati” nei decenni scorsi dalla motrice, e carrozze; molti di questi sono  stati utilizzati nel recupero della elettromotrice AB 03, altri sono stati depositati non in un museo,  ma nella mostra ATBA che per alcuni anni era situata in via del Voltone 34/36 dove ora è insito il  negozio alimentari. La mostra è stata aperta per alcuni nei mesi a cura dei volontari di ATBA e in  altre occasioni è stata aperta su richieste di persone fisiche, di scuole, per eventi, per incontri, il  tutto a titolo gratuito senza ingresso a biglietto.  

Seppur il proprietario dei locali, ci aveva fornito un affitto a prezzo calmierato ATBA ha realizzato  che era più opportuno chiudere i battenti e investire quei soldi nelle attività varie: esempio tendaggi  del treno, spese che sicuramente erano a carico Statale, ma per accorciare le burocrazie e  salvaguardare gli arredi dal sole, abbiamo con piacere realizzato, e pagato, restauri carrelli ferroviari  ecc. divulgazione (libri) ecc. 

Nel mentre gli spazi già dell’attività storica del barbiere presso la palazzina denominata “bagni” sita  in piazzale La Stazione, erano liberi, e abbiamo richiesto allo Stato l’uso di codesti spazi, (ove  ATBA ogni biennio paga la tassa) realizzando per i pochi metri quadri una mostra denominata  “mostrina ATBA” , che, cari amici del Movimento Rete, non è la sede ATBA sita in vicolo del  Macello 7 (ove pure qui essendo spazio Statale ATBA ogni biennio paga tassa). 

Questa Mostrina, come la precedente è aperta al pubblico su appuntamento, su richiesta e non come un classico museo, perché non ci sono le potenzialità di avere personale fisso in apertura, visti  i nostri impegni, e avere personale fisso non volontario chi lo paga? .

All’interno di questo piccolo spazio c’è l’essenziale: parte del plastico ferroviario realizzato da  Massimiliano Marchetti negli anni 80 e donato ad ATBA, inerente proprio alla Stazione com’era  all’epoca ferroviaria, c’è una vetrina con vari oggetti recuperati negli scavi, tra cui tanti oggetti (una  scarpa di bimbo, cucchiaio, stoffa ecc.) lasciati (persi) dagli sfollati in galleria ritrovati nel 2011 e  consegnati a noi piuttosto che venissero cestinati, quadri, documenti, il telefono della stazione e  varie oggetti, e riviste donateci. Chiunque può venire a vedere e vistare, (previo appuntamento) altra  parte dell’oggettistica che era presente nella precedente mostra è nella nostra sede storica. Vero che non c’è nessuna iscrizione museo o mostra, ma è obbligatorio? e non decresce certamente  l’importanza di questo spazio. 

Strano che, seppur visibili fuori ingresso (e nelle foto allegate all’interpellanza), non si siano visti o  citati i cippi di confine che ATBA ha recuperato sul percorso, strano che non sia stato citato il  carrello porta motori che ATBA ha restaurato e alloccato sotto all’unico palo ferroviari superstite,  con tanto di racconto storico in un totem proprio di fronte alla palazzina e che sarà di fronte al  capolinea del denominato ironicamente- cosi lo vogliamo pensare- “cesso express” (credo facciano  parte di una mostra o museo all’aperto sicuramente ammirato da chi scende dai bus). 

Non entriamo nel merito della palazzina bagni nè al resto dell’interpellanza perché nulla ha a che  fare con noi, ma e questa è una critica per tutti, se vi fosse a cuore la storia ferroviaria di San  Marino in tanti anni perché i Governi e i Partiti e i Movimenti, non si sono interessati a trovare degli  spazi idonei? Noi saremmo lieti di donare tutto il materiale e documentazioni, ma la mostra o  museo, non deve poi finire in un capannone o nelle varie sedi statali come precedentemente erano le  poltrone della carrozza Reggenziale- Salottino AS 81 (scovate da noi alla seg. Giustizia allora a  Cailungo e all’Uff. di Stato Civile) e dal 2012 recuperate. 

Noi non vogliamo, ripetiamo ancora, entrare nel merito, ma queste critiche tra politici mettono al  centro un gruppo di persone, varie nei 14 anni dell’associazione, che si fanno il famoso “mazzo” non per un ricordo di un periodo che fu, che sinceramente “non ce ne pò frega de meno” ma per una  passione di storia, di cultura, che SOLO ATBA porta avanti e nessun governo degli ultimi decenni  ha fatto, se non su nostro suggerimento e collaborazione. 

Passateci un’ironia, ATBA è la piccola Fondazione Fs Italiane, che noi ammiriamo e siamo onorati  di averla amica nella persona del Direttore Cantamessa, (amico di ATBA ) e staff nel supporto  Statale qualora siano necessarie informazioni, Fondazione che conosce il Treno e la “San Marino  ferroviaria” grazie ad ATBA. 

Inoltre per noi è una scommessa vinta che fossero state 5000, 2000, o pure solo 1 o 2 le persone che  hanno visitato e viaggiato con la motrice, visitata la mostrina, la mostra sopra citata, o le due mostre  precedenti sia al palazzo Graziani, sia a Palazzo Mercuri è un piacere, anche perché abbiamo  portato la conoscenza di questa opera, e perché con il nostro poco tempo libero, abbiamo realizzato  dei piccoli sogni, che nemmeno più titolati ed esperti avrebbero ideato, perché noi ci mettiamo  cuore e passione.

Un piacere che persone e scuole, sammarinesi, italiane e turisti vengano anche per visitare il treno e  la mostra, che conoscano parte della storia (in particolare degli sfollati) delle persone come la Sig. ra Fontanelli di Varese che nel gennaio 1994, volle dopo 50 anni, ricordare e ringraziare lo Stato di San Marino, per averLe salvato la vita nel secondo conflitto bellico, (documentazione trovata in  Archivio Seg. Turismo). 

ATBA non è contro nessuno ed è al contrario sempre disponibile ad un incontro e anzi invita a  venire a visitare la mostra, e la nostra sede, previo, come sopra scritto, appuntamento ma mezz’ora  la troviamo dal mattino alla sera sia noi sia gli amici di Rete che gli amici lettori. 

Abbiamo ritenuto opportuno puntualizzare questo punto, perché seppur indirettamente siamo stati inseriti in questa interpellanza, senza dimenticare che appunto (come richiesto): il museo o mostra è  di ATBA, gestito dai membri ATBA, i curatori sono i membri di ATBA in primis il Vicepresidente Terenzi conosciuto come Yuma, ma anche, Oscar, Matteo, Paolo, Giuseppina, William e il  sottoscritto Presidente ATBA Alessandro. 

Sentirci tirati in ballo, da varie persone, partiti o movimenti, ogni volta per giochi politici, ci fa  male, e fa male agli appassionati di ferrovie e alla ferrovia stessa, anzi viste le lentezze  burocratiche di San Marino, i pro e i contro e il disinteresse e la non valorizzazione di queste  persone (ATBA), siamo spesso in procinto di chiudere ATBA e donare la “cassa” (come già in  realtà, donazioni le abbiamo fatte) in beneficenza, ma poi, arriva sempre il ragazzo/a che dona la  tesi, lo straniero che ci scrive per visitare e spendere qualcosa turisticamente a San Marino, la  passione negli occhi dei bambini, che si loro ci danno insegnamenti, ci danno l’imput di continuare  ma fino a quando e fino che la politica non sburocratizza il proprio essere non sappiamo fino a  quando ATBA avrà voglia di procedere. 

A nome del Consiglio Direttivo ATBA 

Il Presidente 

Rattini Alessandro