San Marino. Attiva-Mente: “Inclusione lavorativa delle persone con disabilità, San Marino resta al palo”

Un diritto umano essenziale, sancito dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, che San Marino ha ratificato nel 2008. Un diritto che però, a distanza di oltre 16 anni, continua a non trovare piena attuazione nella Repubblica: quello al lavoro dignitoso, libero e inclusivo per le persone con disabilità.

A sollevare con forza il problema è Attiva-Mente, l’associazione sammarinese che da anni si batte per la piena attuazione della Vita Indipendente e per il rispetto dei diritti delle persone con disabilità. Lo fa con un comunicato che è al tempo stesso denuncia, appello e memoria storica: un invito pressante a non perdere altro tempo, perché “ogni giorno che passa… è un altro pezzo di vita negata”.

Un percorso interrotto troppe volte

Ripercorrendo la vicenda, Attiva-Mente ricorda come già nel 2015, con la Legge Quadro sulla disabilità, il legislatore avesse previsto una delega per la redazione di una normativa sull’inclusione lavorativa. Il lavoro proseguì fino al 2019, con un Decreto Legge pronto, che però non arrivò mai in Consiglio per via della fine anticipata della legislatura.

Nella legislatura successiva, una forza politica d’opposizione tentò di riprendere il progetto, rielaborandolo insieme a una proposta parallela sulla Vita Indipendente. Anche in quel caso, però, i testi giacquero nei cassetti senza mai essere discussi.

Nel 2022 il Governo affidò la redazione di una nuova proposta normativa a un esperto internazionale: una consulenza portata a termine con puntualità, che però rimane tuttora lettera morta.

Il paradosso dei tavoli paralleli

Nonostante le elezioni del 2024 avessero generato un Governo apparso da subito sensibile al tema, oggi – denuncia Attiva-Mente – la situazione è ancora confusa. «Ci risultano in corso più tavoli istituzionali sullo stesso tema, non coordinati tra loro, senza una visione condivisa e soprattutto senza il coinvolgimento diretto delle persone interessate».

A preoccupare è il rischio che, dopo anni di attesa, si arrivi a una riforma debole, parziale, priva di ambizione trasformativa. «Una riforma che nasce già vecchia», è l’allarme dell’associazione.

Uno sguardo oltre confine: l’esempio italiano

A pochi chilometri da San Marino, l’Italia ha da poco compiuto un passo avanti importante con il Decreto legislativo n. 62 del 3 maggio 2024, che semplifica e razionalizza le valutazioni legate alla disabilità, superando l’obsoleto sistema delle “percentuali di invalidità”.

Il nuovo approccio mette al centro la persona, il suo profilo di funzionamento, i suoi contesti di vita, i suoi desideri e i suoi progetti. Una valutazione unica, trasparente, tempestiva. Ed è proprio questa la direzione in cui, secondo Attiva-Mente, San Marino dovrebbe andare.

“Non è una critica, è una responsabilità condivisa”

L’associazione tiene a precisare che non si tratta di un attacco politico all’attuale Governo, né ai singoli funzionari coinvolti: la responsabilità è trasversale e si è accumulata nel tempo, attraverso maggioranze e opposizioni diverse.

Ma oggi, ribadisce il comunicato, non è più il tempo delle giustificazioni, bensì quello delle scelte. «San Marino deve decidere se restare spettatrice del tempo che passa, o diventare finalmente uno Stato guida nel rispetto dei diritti umani. Ma lo faccia ora. Perché ogni rinvio è un’altra Vita Indipendente negata».