San Marino. ATTIVAMENTE. Libertà e fragilità: gratitudine per una riflessione necessaria

Qualche mese fa eravamo intervenuti  segnalando i rischi potenziali che potrebbero derivare, o celarsi, dietro improvvise e frettolose accelerazioni verso il suicidio assistito. Scelte che, come testimoniano le forti proteste in corso in diversi Paesi occidentali, continuano a suscitare profonde preoccupazioni nei movimenti che difendono i diritti delle persone con disabilità.

Per fortuna, esistono momenti in cui il pensiero e l’etica si incontrano con la vita concreta delle persone. Uno di questi è stata, senza dubbio, la recente Lectio Magistralis del Prof. Stefano Canestrari, promossa dall’Associazione Emma Rossi, che ringraziamo: un momento prezioso in cui il rigore accademico si è intrecciato con l’umanità, restituendo al dibattito sul Fine Vita una dimensione di profonda consapevolezza e responsabilità collettiva.

Come Attiva-Mente, abbiamo seguito con grande attenzione le sue parole, riconoscendo in diversi passaggi anche la stessa preoccupazione che da tempo ci accompagna: quella di una libertà che, se non sostenuta da adeguati servizi, da pari opportunità e da un reale diritto alla Vita Indipendente, rischia di trasformarsi in una libertà solo apparente.

Il Prof. Canestrari ha espresso questo concetto con grande puntualità e chiarezza, quando ha ricordato che, in un contesto in cui i servizi di assistenza sociale non sono in alcun modo adeguati, l’esercitare pressioni economiche, politiche, culturali o morali, prive della necessaria cautela, può risultare pericoloso. Le persone più fragili, infatti, potrebbero percepire certe aperture normative non come un diritto, ma come un invito implicito “a farsi da parte”.

Poche parole, ma dense di significato e di accortezza. Dietro di esse c’è la consapevolezza che ogni scelta, per essere davvero libera, deve nascere in una società capace di sostenere la vita, la dignità e il valore di ciascuno. Lo stesso Professore ha sottolineato come il rispetto della vita passi anche, e soprattutto, attraverso servizi di assistenza adeguati, funzionali e personalizzati, cure accessibili e un’attenzione concreta verso chi vive la condizione di fragilità ogni giorno, per scongiurare persino la “semplice” solitudine.

Si è così evidenziata, a nostro avviso, una verità tanto semplice quanto urgente: ogni riflessione sul “diritto a morire” non può prescindere dal garantire, prima di tutto, a tutti, un pieno diritto a vivere in modo libero, dignitoso e autodeterminato.

L’ENIL, l’European Network for Independent Living, a cui Attiva-Mente è associata, sta in queste settimane finalizzando un documento su questo tema, il cui scopo è quello di orientare le scelte politiche a livello europeo, affinché riflettano le opinioni, i diritti e le esperienze delle persone con disabilità, e che servano da riferimento per il futuro dialogo con le istituzioni dell’Unione Europea e le altre parti interessate. Appena sarà ultimato, lo pubblicheremo attraverso i nostri canali e sul nostro sito.

Ribadiamo dunque il nostro impegno: continueremo a chiedere che la Repubblica di San Marino costruisca una società in cui la libertà di scelta non sia mai condizionata  dall’inadeguatezza, o assenza, dei servizi. L’Assistenza Personale autogestita per le persone con disabilità significative, ad esempio, è un Diritto, e come tale va garantito per evitare il ricorso all’Istituzionalizzazione, all’abbandono e alla solitudine.

Solo così potremo tutti (a prescindere dal credo) dire con coerenza di difendere la vita e la libertà in tutte le loro forme.

Nell’auspicare l’approdo, a breve, in Consiglio Grande e Generale di una legge moderna sul Fine Vita, contestualmente alla quale si tenga conto, con responsabilità, anche di queste considerazioni, ringraziamo il Professore Canestrari per aver portato nel dibattito pubblico parole che non sono soltanto un contributo tecnico, ma un invito collettivo a riflettere, a guardare oltre la superficie di un tema difficile, restituendogli la sua dimensione etica e sociale, e per averci ricordato che la dignità non è un’opinione, ma un diritto umano universale.

Attiva-Mente (comunicato stampa)


 

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