
“Conosce il dott. Francesco Confuorti?”, chiede l’Avvocato fiorentino Francesco Maresca al teste nel corso del processo 500/2017 (il “caso Titoli” per intenderci). E, in quel momento, sul banco dei testimoni c’è nientemeno che Pasquale Valentini, democristiano, leader della corrente “Cielle” di Via delle Scalette, dal 2010 al 2012 Segretario di Stato alle Finanze per poi, fino al 2016, assumere l’incarico di Ministro degli Esteri; dal 2019 è Presidente della Commissione Antimafia della Repubblica di San Marino.
Dunque, un “pezzo da novanta” della politica sammarinese, che ha avuto importantissimi ruoli di governo nei -chiamiamoli- “anni d’oro” della “Cricca” creatasi attorno alla Governance di Banca CIS, individuata e più volte citata nella ormai famosa relazione della relativa Commissione parlamentare di inchiesta, le cui sconvolgenti conclusioni -non si dimentichi- sono state approvata all’unanimità del Consiglio Grande e Generale.
“Conosce e che rapporti ha o ha avuto con il dott. Francesco Confuorti?”, ha chiesto l’Avvocato fiorentino Francesco Maresca, nel corso del dibattimento, a Valentini che avrebbe, sotto giuramento, negato di avere rapporti stretti, confidenziali con il finanziere lucano. Un’affermazione, una risposta, questa del leader di della corrente ciellina. Che non ha convinto l’avvocato Maresca, il quale avrebbe snocciolato una o più comunicazioni email intercorse fra i due, in cui si evidenziava un tono e un contenuto assai confidenziale.
Non ero presente in Aula, quindi non sono -al momento- in grado di trarre conclusioni, neppure ipotetiche, su quanto sia successo e su cosa, di preciso, abbia detto Valentini durante la sua escussione testimoniale… Ma sul Titano, visto quanto pubblicato fino ad ora sui media, avanza il sospetto che il noto politico sammarinese possa aver “tradito” il dovere di ogni testimone, ovvero quello di dire la verità nella sua completezza. Un sospetto che, al momento -sulla base degli elementi in mio possesso- può essere ricondotto a sterile “chiacchiera” paesana, ma che -sempre in funzione del ruolo di Valentini, si ricordi attualmente Presidente della Commissione Antimafia- è stato preso quanto mai sul serio dall’ex Segretario di Stato Emilio Della Balda, sceso in campo per chiedere chiarezza sui “presunti rapporti” di Pasquale Valentini con il finanziere Francesco Confuorti. “Lo esige la democrazia”, ha spiegato lo stesso Della Balda (leggi qui).
Approfondirò e cercherò, unitamente a GiornaleSm e a Marco Severini (che ha posto già tanta attenzione sulla vicenda – clicca qui e clicca qui), di ricostruire con dovizia di particolari la vicenda che, anche a mio parere, è quanto mai delicata e meritevole di chiarezza e certezze.
La posta in gioco, del resto, è altissima. Non tanto per il ruolo avuto, negli anni più bui della Repubblica di San Marino, di questo o di quel personaggio, ma per la corretta e completa scrittura di una brutta pagina, forse la più brutta del dopoguerra, della storia recente del Titano e della sua democrazia, a causa -evidenziava qualche giorno fa Stefano Elli su IlSole24Ore (leggi qui), di “un intreccio di rapporti che hanno visto parti della politica, della giustizia, delle autorità monetarie e della finanza locale ed internazionale concorrere a comportamenti che, dopo lunghe indagini, sono approdati ora al vaglio dei giudici sammarinesi.”
Lo scorso decennio, come ho più volte ricordato, si è rivelato devastante per la Repubblica e, quindi, per la qualità della vita e per il benessere dei sammarinesi. E’ indispensabile, quindi, fare piena luce sulle responsabilità penali di chi possa aver determinato una simile deriva del Diritto e della qualità della democrazia sammarinese. Ma, al tempo stesso, oltre che sui doli, vanno individuate tutte le eventuali responsabilità, comprese quelle prettamente morali e politiche, soprattutto alla luce del fatto che il “Di Pietro” biancazzurro del decennio scorso, il giudice Alberto Buriani -le cui inchieste hanno spazzato via in un batter d’occhio una intera classe dirigente e politica, spianando poi -magari inconsapevolmente- la strada a nuovi “potenti” e all’affermazione della “Cricca”- figura a sua volta oggi a processo in ben tre procedimento penali (384/2021, 462/2020 e 437/2021).
Devono far riflettere le conclusioni di Elli sulle pagine de IlSole24Ore… Deve far riflettere il coinvolgimento “l’intreccio di rapporti”, come riconosce anche il giornalista italiano, fra “parti della politica, della giustizia, delle autorità monetarie e della finanza locale ed internazionale”, oltre che di una campagna stampa ben indirizzata verso precisi obiettivi. Deve, al contempo, far riflettere la controversa liquidazione di una serie di banche e l’occupazione sistematica di precisi posti di potere, poi assoggettati ad interessi di un gruppo privato a discapito di quelli pubblici…
Deve far riflettere quanto accaduto nel decennio scorso, perchè unendo “i puntini” lo scenario che si delinea è quanto mai inquietante e presente i contorni, le sfumature che possano far pensare ad un vero e propri colpo di stato perpetrato non solo ai danni di un gruppo dirigente, ma anche -e soprattutto- ai danni della collettività… Ma non c’è alcuna indagine -almeno a quanto mi risulta- per associazione di stampo sovversivo. Forse a nessuno, mi vien da credere, fa comodo impugnare una matita e cimentarsi in un giochino che, sulla Settimana Enigmistica, amavo fare quando avevo sette o otto anni…
Neppure se, a sollevare velatamente dubbi in tal senso è un organo di informazione autorevole come IlSole24Ore…
Enrico Lazzari