Era una calda sera di fine Aprile del lontano 1971 al Bar Giulietti. Sono circa le 23 quando arrivano Altiero e Glauco, entrambi reduci da una lauta cena in casa di amici. Si siedono al tavolo accanto a quello di Lazzaro Fantini, alias Nini, e ordinano due amari sperando di digerire tutte quelle tagliatelle che si vantarono di aver mangiato–“Altroché amaro – disse Nini che stava degustando un buon gelato della Mariola– se volete digerire tutto quel po’ po’ di Dio, vi ci vuole una buona passeggiata, magari e “gir de mont”“ Lo farei volentieri, ma ormai è tardi, e poi ci vorranno almeno un paio d’ore- ribatte Altiero- e domattina devo partire presto per Milano “–“ Macché un paio d’ore-dice Nini – las fa t’un ora o poco più- “Te ‘tzi mat. Un’ora?” –“Tvo’ scummetta?” E così nacque il Giro del Monte. I tre amici finite le consumazioni si alzarono, Nini si incammina verso il Borgo e Altiero e Glauco lo seguono in auto con il cronometro alla mano, mentre gli altri avventori del bar, che avevano assistito alla discussione e alla scommessa, si siedono in attesa del ritorno di Nini, facendo ognuno le proprie congetture sul tempo che avrebbe impiegato nel compiere il fatidico giro. Le lancette del cronometro si fermarono dopo un’ora e 3 minuti, un tempo che lasciò stupiti i presenti anche i più scettici. Quell’impresa notturna diventa argomento del giorno dopo e di quelli successivi. Tant’è che dopo cena, moltissimi residenti di città , sempre più numerosi si avventurano su quel percorso, per poi commentare all’arrivo, sullo Stradone, la propria performance. E’ un passa parola senza fi ne, una “febbre “che contagia giovani, meno giovani, donne, ragazzi, anziani e vecchi, famiglie intere, coppie di fidanzati, single tutti rigorosamente . chi in tuta sportiva appositamente acquistata per l’occasione chi invece con il semplice abbigliamento casalingo, con le sole scarpe da ginnastica. Visto il successo dell’iniziativa e la larga partecipazione di cittadini, sempre al Bar Giulietti nasce l’idea di organizzare il 1° Giro del Monte non competitivo per il 23 Maggio successivo. Alle ore 20,15 di quella sera, Altiero dalla Porta del Paese, abbassa la bandierina e da’ il via e 150 partecipanti, uno più uno meno, che chi camminando, chi correndo, chi marciando, in una totale allegria si gettano a capo fitto verso la Murata, seguiti dai motorini della giuria e dalle auto della lunga e simpatica carovana pubblicitaria. Una autombulanza fungeva da “scopa” con il compito di raccogliere chiunque non fosse stato in grado di concludere il giro o chi fosse stato colto da malore. Fortunatamente nulla di tutto ciò .Dopo 47 minuti ecco arrivare il primo concorrente che taglia il traguardo fra una miriade di spettatori plaudenti, mentre gli ultimi arrivano al traguardo stremati dopo due ore abbondanti. Inutile menzionare i vincitori dei vari e numerosi premi in palio, distribuiti dall’ allora direttore del Turismo Gian Vito Marcucci. Basta citarne uno su tutti, a testimonianza dell’eccezionalità dell’evento: Baby della famiglia Giusti del ristorante Garibaldi, un arzillo vecchietto ultraottantenne giunto sulla linea del traguardo con la stessa freschezza di un giovane. Il Giro del Monte entra così nella storia del folclore di quell’epoca. Viene organizzato per tre anni consecutivi, ma se ne sospende l’organizzazione quando alla ripresa delle nuove edizioni fu permessa la partecipazione ad atleti che trasformarono il giro in competitivo facendogli perdere lo spirito e lo scopo per il quale nacque. Merito di tanto successo furono i numerosi sponsor tanti volontari per la messa in sicurezza del tracciato, coloro che si formavano la giuria, le Giunte di Città e Borgo per l’allestimento delle zone di ristoro, la troupe cinematografica Falcon Film, diretta da Cesare Morganti, che ha ripreso la corsa, e soprattutto i tanti partecipanti che hanno capito e gareggiato con lo spirito da veri sammarinesi. Sabato 4 settembre alle 5 della sera riparte il giro del Monte che festeggia il suo cinquantenario. Da parte di tutti i sammarinesi tanti auguri GIRO DEL MONTE-
(Paolo Forcellini)