San Marino. Aumento di carriera al settimo livello. Il Cons. Montemaggi (28 preferenze – Civico10) tenta di chiarire la sua posizione. La sua dichiarazione integrale

Ci sono attacchi frontali, attacchi fatti alle spalle, attacchi indiretti, attacchi per terzi.

Visto il grande interesse verso la mia posizione lavorativa premetto che non c’è nulla da nascondere e soprattutto non c’è nulla di secretato. Per qualcuno però ci deve essere di più evidentemente, un qualche “ballottino” della nuova politica da scovare, meglio se si può incarnare in un componente consigliere di Civico10.

Innanzitutto sia in ufficio di presidenza che in aula consiliare ho detto pubblicamente che mi sarei astenuta dalla discussione e votazione dell’accordo in questione proprio perché direttamente interessata.

Ad ogni modo, se può essere utile dare qualche spunto, riassumo brevemente: pur avendo tutti i requisiti io, come altri colleghi e dipendenti, non siamo rientrati nella stabilizzazione di maggio 2016 ed abbiamo intrapreso autonomamente la strada del ricorso amministrativo, convinti dei nostri diritti, e che ha visto la sentenza di primo grado a mio/nostro favore dopo circa un anno. Il governo, su richiesta delle organizzazioni sindacali, ha intrapreso una lunga trattativa che ha riguardato non solo il personale dell’Università. Si tratta di posti previsti, di dipendenti che continuavano a svolgere il loro lavoro da anni e che non hanno fatto nessuna carriera, anzi proprio perché le condizioni economiche sono state mediate qualcuno non ha nemmeno accettato l’accordo preferendo andare avanti con il ricorso, decisioni che reputo personali e legittime. Il precariato in questi lunghi anni ha permesso di “sfruttare” molti lavoratori che per competenze e capacità hanno mandato giù bocconi amari fatti di discriminazione e assenza di diritti pur di mantenersi un lavoro ed è per questo che il lavoratore è considerato solitamente parte debole.

Oggi vengo attaccata io solo perché sono esposta politicamente, questo e’ un dato di fatto. Gradirei che tutti possano leggere questo mio post e sono disponibile a chiarire e a spiegare con chiunque volesse approfondire perché sono convinta che ci siano persone che vogliano andare al di là di quello che, tradotto, è un mero attacco verso la mia persona in nome di chissà quale scoop giornalistico. Questo meccanismo mi rattrista, e si nutre di una tendenza che rischia di divagare nel nostro Paese: se emergi, sarai stato favorito; se ti esponi, sei un narciso; se hai ambizioni, sei un opportunista. Non è così: bisogna premiare il merito nella nostra società, la serietà, il sacrificio ed il lavoro. Nonostante sia particolarmente amareggiata sono sempre più convinta che si debba, con umiltà, cambiare questo modo di pensare. Ce la dobbiamo fare.

Fonte: Facebook