Recenti indiscrezioni hanno gettato luce sulle pratiche relative all’autovelox posizionato al confine di Dogana, sollevando interrogativi sulla priorità delle autorità sammarinesi nel garantire la sicurezza stradale rispetto alla generazione di entrate finanziarie.
Secondo alcune nostre fonti gli incassi derivanti dalle sanzioni inflitte agli automobilisti sammarinesi attraverso gli autovelox potrebbero avere raggiunto cifre notevoli. Contattate le autorità, queste hanno comunque mantenuto un atteggiamento di segretezza su tali dati e sembrano riluttanti a fornire dettagli riguardo all’entità esatta di queste entrate.
Si è inoltre notato che l’autovelox di Dogana, posto dopo il confine, è posizionato molto vicino allo stessa frontiera, senza un’adeguata segnalazione per avvertire preventivamente, e ad una certa distanza, gli automobilisti della sua presenza imminente. Questo fatto ha suscitato sospetti sulla reale intenzione di queste misure, mettendo in discussione se l’obiettivo principale sia veramente quello di garantire la sicurezza stradale o se invece si tratti di un tentativo di raccogliere entrate finanziarie suppletive dai conducenti sammarinesi, e non, che transitano attraverso questa zona; una vera e propria tassa di passaggio!
Le sanzioni applicate sono state criticate per essere troppo elevate, anche per infrazioni di lieve entità, come il superamento di pochi chilometri all’ora del limite di velocità. Questo solleva dubbi sulla proporzionalità delle multe rispetto alle infrazioni commesse e potrebbe far emergere l’idea che il fine sia più quello di generare profitti che di promuovere comportamenti di guida più responsabili.
Manca anche la possibilità di pagare in maniera ridotta se la multa viene saldata nei 20 giorni successivi l’arrivo della stessa.
A rispondere a queste preoccupazioni Libera ha avanzato un’interpellanza al Congresso lo scorso 18 luglio a cui va data una risposta entro il mese, mirando a ottenere chiarezza sul posizionamento degli autovelox e sulle politiche di sanzionamento adottate.
L’attenzione concentrata sugli introiti derivanti dall’autovelox posto al confine di Dogana mette in evidenza una serie di preoccupazioni riguardo alle priorità delle autorità di San Marino. Mentre gli incassi potrebbero essere significativi, la mancata pubblicazione di dati e il posizionamento apparentemente strategico dell’autovelox sollevano dubbi sulla vera motivazione che potrebbe esserci dietro queste misure. L’interpellanza presentata da Libera potrebbe gettare luce su questi aspetti.
/ms