San Marino. Autovelox e 30 kmh di limite: ottima accoppiata per rendere Chiesanuova meno sicura per automobilisti, motociclisti e ciclisti … di Enrico Lazzari

Sui Social dilaga la protesta. Nel mirino dei sammarinesi è finito il limite di 30 km/h e il relativo autovelox di Chiesanuova. Difficile dar loro torto!

E’ logico, è razionale fissare a 30 chilometri orari il limite di una normalissima strada urbana e, su questa, poi, piazzare un severissimo autovelox? Una domanda che intendo porre sia a chi quel limite di 30 km/h lo ha disposto, sia a chi -settimane fa- ha deciso di installarci, in quel tratto, un autovelox…

Se l’obiettivo fosse quello di fare cassa sulla “pelle” degli automobilisti sammarinesi e stranieri, una logica si troverebbe di certo. Se, invece, ricordassimo che Usain Bolt -nel 2009 a Berlino- raggiunse il picco di 44,72 Km/h di velocità a piedi, percorrendo i 100 metri in 9’58”, mentre un buon maratoneta arriva comodamente a mantenere una media di circa 20 km/h, sarebbe molto più difficile trovarla visto che un automobilista sarebbe poco più veloce di un maratoneta e molto più lento di un veloce centometrista, ambedue a piedi!

E, di certo, lo stesso automobilista, sarebbe più lento di ogni cicloamatore della domenica che -non essendo sempre dotato di contachilometri- sono pronto a scommettere che possa ingrangere regolarmente (impunito, non avendo targa) il limite imposto agli automobilisti. Anche percorrendo la strada in direzione Fiorentino-Chiesanuova, ovvero in salita.

Ma realmente, abbassando il limite di velocità da 50 a 30 chilometri orari si ottiene un risultato in termini di aumento della sicurezza? Superficialmente saremmo tutti propensi a rispondere di sì. E probabilmente, almeno in teoria, così è. Ma, allora, perchè il “Gruppo di Lavoro per la Sicurezza Stradale” non ha imposto il limite di 10 Km/h su tutto il territorio del Titano? Del resto, se 30 all’ora è più sicuro di 50, 10 all’ora è più sicuro di 30… E vietare del tutto la circolazione alle auto riduce certamente a zero il rischio di incidenti con auto coinvolte.

I sammarinesi, oggi, si trovano a combattere con un limite di velocità assurdo che, nel caso quel tratto di strada urbana superlimitata e supercontrollata lo percorrano in salita, viaggiando a 30 km/h anziché 50, determinerebbero un sensibile aumento delle emissioni nocive, inquinanti, della loro auto termica, diesel o benzina che sia. 

Infatti, è appurato, a 30 all’ora in salita qualunque auto richiede un rapporto più corto, una marcia più bassa rispetto a quanto servirebbe ad una velocità più elevata. Alla riduzione della velocità, difatti, non corrisponde sempre una diminuzione dei giri-motore. Anzi, in determinate condizioni, si ha un regime di rotazione dell’albero motore (quindi un numero di combustioni) più alto a 30 km/h che non a 50 km/h. Certo, a Chiesanuova, immersa nel verde, poco importa di un po’ di agenti inquinanti in più, che in ogni caso non raggiungerebbero mai i livelli della superstrada dove si può viaggiare ai 70 all’ora.

Il tema, quindi, non è tanto l’inquinamento, la qualità dell’aria e la salute dei cittadini, ma è la sicurezza. Ma anche a tal fine non si può affermare che l’abbassamento da 50 a 30 km/h del limite massimo di velocità, vada automaticamente a migliorare la sicurezza. Ciò è confermato da un recente studio britannico pubblicato sul Journal of Epidemiology and Community Healt, in cui i ricercatori hanno preso a campione 76 strade del centro di Belfast raffrontando fra loroi dati precedenti e successivi all’abbassamento da 30 miglia (48 km) a 20 miglia (32 km) orarie. Le stesse sono poi state raffrontate con i dati di altre strade irlandesi dove i limiti di 30 e 40 miglia orarie non erano stati modificati.

L’impatto sulla sicurezza, ha concluso lo studio condotto con metodi statistici e quindi scientifici, è stato pari a zero… Zero! Le due diverse condizioni non hanno evidenziato “alcuna differenza statisticamente significativa né sul fronte del numero di incidenti né sul numero di vittime degli stessi. Perchè, verrebbe da chiedersi? Semplice, perchè già i 50 km/h sono una velocità di estrema sicurezza in condizioni normali di circolazione e con le autovetture moderne e, nei casi limite -ad esempio il pedone che attraversa a 2 metri dalla vettura, che si “tuffa” contro l’auto- i 20 kmh di differenza fra i due limiti non si rivelano così spesso determinanti nell’evitare l’impatto o ridurne le conseguenze.

Quindi, se in teoria appare ovvio e incontestabile che i 30 kmh determino una maggiore sicurezza, nell’esperienza concreta ciò non trova conferma. O, almeno, non la trova sempre e in ogni caso.

Ma tornando sul Titano, quel che quel limite evidenzia è l’irrazionalità nella definizione dei limiti di velocità nelle diverse zone. Quel breve tratto di strada con marciapiedi è forse più pericoloso della Strada di San Gianno (la strada che da Fiorentino si collega alla Sottomontana) che i marciapiedi non sempre li ha? O il centro di Chiesanuova è più pericoloso del centro di Borgo Maggiore o di Gualdicciolo?

Forse i pedoni di Chiesanuova sono più -mi si permetta il termine dialettale- “invorniti” di quelli che vivono a Borgo Maggiore o a San Giovanni? Il “Gruppo di Lavoro per la Sicurezza Stradale”, o chi altri abbia imposto quel limite estremamente basso e così difficile da rispettare, ha forse basato la sua scelta su uno studio sul livello di attenzione dei residenti dei vari castelli e dei vari paeselli sammarinesi?

Vabbè, torno serio… E mi auguro lo faccia anche chi ha disposto quel ridicolo limite di velocità in un tratto che non presenta insidie maggiori di tanti altri. Torno serio -dicevo- auspicando che sul Titano si possa al più presto recuperare la necessaria razionalità, magari cominciando proprio dal rimuovere quei limiti assurdi che, quando garantiti da autovelox, finiscono per rappresentare un rischio in più per la circolazione anziché determinare un innalzamento della sicurezza.

Intanto, in attesa che realismo e razionalità tornino a trionfare, si tappezzi di avvisi evidenti, colorati l’asfalto, così da rendere evidente anche al più distratto che si sta avvicinando ad un autovelox tarato a 30 kmh… Almeno, così facendo, riporteremmo anche in quel tratto di strada il rischio di tamponamento a standard accettabili per la sicurezza. E dimostreremo che lo Stato e le sue Autorità hanno in doveroso rispetto dei cittadini, automobilisti compresi, quest’ultimi -nel caso Chiesanuova- forse intesi più come bancomat in cui effettuare prelievi che non come cittadini.

Enrico Lazzari

Enrico Lazzari
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