SAN MARINO. Avanti con la Riforma della giustizia: il sì del Consiglio dopo le polemiche

Riforma giustizia, il terzo grado di giudizio alimenta il dibattito in Consiglio, ma Ugolini tira dritto: «Basta can-can mediatico». Nella due giorni di discussione si inaspriscono i toni sul Pdl “Disposizioni per implementare le garanzie e l’efficienza del processo penale” presentato dal segretario con delega alla Giustizia, Massimo Andrea Ugolini. Da un lato emerge la condivisione dell’aula sulla necessità di un aggiornamento della materia.

Le polemiche

Dall’altro non mancano le bacchettate dell’opposizione, in particolare rispetto all’introduzione del terzo grado di giudizio che aumenterebbe, sostengono Libera e Rf, il rischio di giungere alla prescrizione di reato, con un «gigantesco colpo di spugna su procedimenti caldi». Tradotto. Sullo svolgimento del processo sul “Conto Mazzini”. La cui sentenza in primo grado è arrivata il 29 giugno 2007. «Dovrebbe farci riflettere – sferza in proposito Renzi di Rf – questo procrastinare continuo della sentenza d’appello per un processo visto come una patata bollente». Intanto anche nella maggioranza (Bronzetti del gruppo misto e Santi di Rete) non manca chi pone l’accento sui possibili effetti del controverso provvedimento sulla prescrizione.

La strigliata del Segretario

Altrettanto netta la replica di Ugolini. «Non possiamo fare l’errore di ragionare sui principi della giustizia e poi andarli ad associare a procedimenti specifici». E ancora: «Compito della politica è ragionare su come rendere più giusta ed efficiente la procedura penale e su come intervenire per migliorare un procedimento penale». A lanciare una proposta che sciolga i nodi interviene Andrea Zafferani di Rf, prevedendo la sospensione della prescrizione, dal deposito della sentenza di appello fino al giudizio di terzo grado. Una soluzione che riceve il plauso di vari consiglieri anche di maggioranza come Rete. Disposta ad andare persino oltre, Maria Luisa Berti di Npr, «prevedendo in aggiunta che il giudizio della terza istanza abbia un termine chiaro». (…) Corriere Romagna