San Marino. “Avete problemi reputazionali”. L’intervista a Irene Pivetti

Tutti in Italia conoscono Irene Pivetti sia per l’importante carica istituzionale ricoperta in passato come Presidente della Camera dei Deputati che nella sua veste di imprenditrice di successo. Irene Pivetti non è poi una sconosciuta nemmeno a San Marino dove qualche anno fa la Fondazione Valori Tattili ha raccontato la sua storia proprio in ragione di quei successi.

Le abbiamo così chiesto di spiegarci nel dettaglio i suoi attuali rapporti con San Marino

Ho due società in Repubblica, la prima si occupa di real estate e l’altra è volta a favorire l’internazionalizzazione e lo scambio con i mercati remoti, in particolare con la Cina”.

Come mai tutto questo interesse con San Marino?

“In questo investimento ho creduto subito dopo l’uscita di San Marino dalla black list. E’ un Paese che ha potenzialità enormi anche se al momento non sfruttate appieno specie a causa dei problemi reputazioni derivanti dalle vicissitudini bancarie che sono approdate sulla stampa estera”.

I suoi investimenti si sono rivelati buoni investimenti?
“Ripeto che come imprenditrice non ho mai avuto dubbi sulla bontà del mio investimento. Quando penso al futuro di San Marino penso ad una Montecarlo italiana. Il problema è che il mio progetto non è ancora del tutto decollato per vari motivi. Il primo era legato ad un socio sleale che ho dovuto allontanare quando mi sono accorta di cosa stava facendo all’interno della società, il secondo è di ordine istituzionale visto che è cruciale l’accoglimento da parte delle istituzioni”.

Un accoglimento che non c’è stato?
“All’indomani dell’insediamento del nuovo governo ho chiesto e avuto un incontro dove ho spiegato il mio lavoro qui e la mia disponibilità a fare investimenti e a portare investitori. Da allora però non ho più avuto modo di sentire nessuno, nel senso che non sono stata ancora ricontattata”.

Ma è trascorso oltre un anno.

“Evidentemente il dar seguito ai discorsi fatti con me non era una priorità anche se mi auguro che vengano presi in esame al più presto per poter partire. Sono importanti le risorse e le competenze che metto in campo io ma è imprescindibile la parte sammarinese. E non a caso sono alla ricerca di un partner che conosca il territorio e che sia affidabile”.

Dunque resta fiduciosa anche sul futuro del Paese?
“Il futuro di San Marino non è roseo, è complicato. E si dovrà lavorare sodo per far fronte a tutti i problemi, sono tuttavia cocciutamente convinta che si possa ancora fare qualcosa di buono”.

Sì certo, lei l’ottimismo ce l’ha nel sangue. In Italia ha anche fondato una forza politica. Di che si tratta?

“Esatto, si chiama Italia Madre, è una forza che fa riferimento al centro destra e che nasce dalla volontà di ritrovare le nostre radici assieme alla carica vitale di quell’identità multiforme. Per il momento restiamo una forza d’opinione che si presenterà alle elezioni europee”.

Sempre rimanendo in ambito politico, quali soluzioni le verrebbero in mente per San Marino?

“Non potrei mai permettermi di suggerire a un Paese estero di cui ho grande rispetto da italiana, un indirizzo politico. Immagino però che dare un forte stimolo alle banche perché investano sull’economia reale sia la base di qualunque crescita. Assieme ad una strategia molto determinata per rafforzare i rapporti internazionali ad alto livello, visto che San Marino può ancora contare sulla sua libertà, sulla propria autonomia, sul non avere vincoli esterni”.

Olga Mattioli, RepubblicaSM