L’accesso nei reparti dell’Ospedale di Stato al personale dedito all’assistenza privata integrata
non sanitaria (APINS) è bloccato dal primo lockdown del marzo 2020 e il servizio verrà monitorato
con ancora più attenzione ora che la ripresa di tutti i servizi sanitari tornerà a pieno regime.
Si attende con impazienza che la magistratura completi le indagini in corso.
L’attenzione rigorosa al rispetto delle norme sull’APINS, l’assistenza privata integrata non
sanitaria, all’interno dell’Ospedale di Stato, è stata massima fin da subito da parte di tutto lo staff
della Segreteria di Stato per la Sanità e degli attuali vertici dell’Istituto per la Sicurezza Sociale, con
interventi già durante la pandemia da Covid-19.
A partire dal febbraio 2020 infatti, pochi giorni dopo l’insediamento, il Segretario di Stato per la
Sanità Roberto Ciavatta chiese formalmente alla magistratura a che punto fossero le indagini in
corso su quello che era stato descritto come “Badanti gate”.
A conferma del nuovo corso impresso sull’APINS, l’ISS, già dal febbraio 2020 è stata sospesa la
presenza di assistenti private non sanitarie, garantendo il servizio attraverso personale OSS in forza
all’ISS. Solo in alcuni casi, su valutazione della direzione ospedaliera, è stato concesso accesso e
assistenza in reparto alle badanti personali in regola e già assunte a domicilio dalla famiglia
dell’assistito.
In recenti articoli apparsi su alcuni media sammarinesi, vengono riportate aspetti legati agli
accertamenti da parte della magistratura e relativi a episodi che descrivono una distorsione del
servizio e che si sarebbero protratte per anni. Fatti sui quali sono in corso accertamenti giudiziari e
che si auspica possano trovare celermente la via del dibattimento.
Richiesta che è stata ripetuta anche un paio di mesi fa dal Segretario di Stato alla Sanità, proprio per
conoscere a che punto siano le indagini e per chiedere la massima celerità possibile affinché al più
presto si possa fare chiarezza.
La Segreteria di Stato e la dirigenza ISS assicurano che anche con il ritorno alla piena operatività
dell’Ospedale e di tutti i servizi sanitari, saranno mantenute in vigore le disposizioni attuali, che
limitano l’accesso ai reparti e che possono essere consentiti, previa valutazione, alle sole assistenti
domiciliari in regola le normative vigenti.