A rilevare l’istituto è l’imprenditore Mohamed Ali Turki a capo di un gruppo industriale attivo in Medio Oriente, Nord Africa ed Europa e attivo nei settori della costruzione, delle tlc e dell’immobiliare
A San Marino ora sventola la bandiera saudita. Per la prima volta nella storia della Repubblica sbarcano sul Monte Titano imprenditori del Medio Oriente. E non per rilevare aziende, bensì per comprare una banca. Dopo mesi di trattative, e dopo le prime indiscrezioni riportate da MF-Milano Finanza lo scorso giugno, la vendita del Credito Industriale Sammarinese è diventata realtà.
Oggi, infatti, è stato sottoscritto il contratto per la cessione della partecipazione in Banca Cis tra la società Leiton Holding rappresentata dal proprietario Marino Grandoni e da Daniele Guidi e Mohamed Ali Turki, imprenditore saudita titolare dell’omonimo gruppo industriale attivo in numerosi paesi del medio oriente, Nord Africa ed Europa con investimenti nei settori della progettazione, costruzione, manutenzione ed assistenza di impianti di trattamento acque, desalinizzazione e petroliferi, telecomunicazione, immobiliare, ristorazione e finanza.
La sottoscrizione del contratto, come si legge nella nota della banca, è avvenuta presso la sede di Banca Cis alla presenza di rappresentanti dei governi di Arabia Saudita, Egitto, Turchia e Barhein nonché di numerosi ospiti e partners della famiglia Turki. L’operazione è subordinata all’autorizzazione di Banca Centrale di San Marino, il cui presidente è l’egiziano Wafik Grais.
La firma definitiva dell’accordo è il risultato di un importante processo di valutazione che ha confermato la solidità dell’azienda, la qualità dell’organizzazione e l’alta professionalità del management che consentiranno a Banca Cis di approcciare il mercato internazionale”, specifica ancora la nota. “Peraltro la conclusione dell’accordo è un importante segnale di interesse per il nostro paese ed un passo concreto per la ripresa economica e l’internazionalizzazione del sistema finanziario”.
Sul piano del business il Credito Industriale ha chiuso il 2016 con margini di interesse per 4,39 milioni in linea con i valori del 2015, un margine di intermediazione di 7,73 milioni (-8,9%) e una perdita di 2,2 milioni rispetto a un rosso di 137mila dell’anno precedente. La raccolta totale è stata di 813 milioni (-5,46%), mentre gli impieghi complessivi ammontano a 291 milioni (-3%) e i crediti dubbi netti ammontano a 108 milioni (-31,5%). Di questi, 43,9 milioni sono sofferenze (-9%) e le posizioni incagliate 49,4 milioni (-41,8%) con un indice di copertura del 21%. Milano Finanza