Decisione si colloca in strategia più ampia di Bcsm di voler testare lo stato di salute degli istituti bancari”.
“Nostra forza è la solidità e il fatto che abbiamo sempre agito nel pieno rispetto della normativa”.
Barbara Tabarrini da alcuni mesi, precisamente dal novembre scorso, non è più Direttore di Asset Banca ma in quella Banca continua a spendere tutte le proprie energie lavorando da mattina a sera per fare in modo che l’Istituto che ha contributo a fondare continui ad essere uno dei più floridi della Repubblica e possa crescere e veder realizzati i tanti progetti di sviluppo frutto del lavoro di anni portati avanti assieme agli altri colleghi.
Che effetto fa non essere più Direttore di Asset Banca?
“Parliamo prima delle cose importanti: della Banca e dei suoi dipendenti”.
Come vuole.
“Mi preme che le persone sappiano che la Banca è in salute, che il commissariamento in sé non ha fatto all’Istituto alcun male perché le persone hanno capito che semmai si tratta di una forma di garanzia in più e che una Banca solida non ha nulla da temere”.
Sarebbe la prima volta che una Banca reagisce così bene ad un commissariamento.
“Sì, è vero. Il merito è dei dipendenti che hanno continuato a fare il proprio lavoro come prima e soprattutto dei clienti che non hanno mai messo in dubbio la fiducia nei nostri confronti. Questo è anche il senso della mia presenza in Banca. È vero che non svolgo più il ruolo di Direttore ma continuo ad impegnarmi in prima persona, i clienti possono toccare con mano che non ho nulla da nascondere e che il mio valore non sta nel ruolo che ricopro ma nel lavoro che faccio”.
È una lezione di ottimismo.
“Nel nostro caso parlerei più di realismo. E’ reale il nostro impegno come sono reali i risultati del nostro lavoro. Si può mettere in discussione tutto ma non il fatto che in questi anni duro lavoro la nostra squadra grazie al carisma delle persone che ci lavorano abbia raggiunto traguardi importanti che hanno portato ricchezza sul territorio sia in termini materiali che di crescita nella sfera della cultura”.
Come crede che andrà a finire?
“Sono fiduciosa che le Istituzioni prendano atto della nostra solidità e del fatto che abbiamo sempre agito nel pieno rispetto della normativa”.
Non si è perso in questi giorni un po’ di entusiasmo?
“Forse all’inizio c’è stato un po’ di scoramento e non dico che non ci siamo chiesti il perché di un commissariamento con i conti a posto che è arrivato senza motivazione. Poi però abbiamo preso atto di una decisione che si colloca nella strategia più ampia di Banca Centrale di voler testare lo stato di salute degli istituti bancari e abbiamo proseguito la nostra attività nel solito clima di fiducia e laboriosità”.
Davide Graziosi, La Tribuna