San Marino. Ben venga la verifica di maggioranza, quando dietro ad essa arrivano i risultati … di Alberto Forcellini

Una verifica di governo è sempre una cosa seria, nonostante i tentativi di declassamento e di denigrazione da parte dell’opposizione. I motivi sono sempre i soliti: cercare di insinuarsi nel dibattito interno della maggioranza per scalzare questo o quel partito, e sperare di tornare in auge. L’obiettivo dell’opposizione è costruire una via di accesso con la DC, che giocoforza sarà il perno anche del prossimo governo, e colpire Rete che, nonostante tutto, e probabilmente proprio per questo, è sempre presente su tutti i fronti.

Proviamo a ragionare di politica alla fine di una settimana in cui i titoli di prima pagina si sono ricorsi in maniera frenetica, tanto che è fatica districarsi.

Non si può essere partito di lotta e di governo: per questo Rete ha perso la sua identità. E chi l’ha detto? Dipende a chi si fa la lotta, che è sempre stata contro i poteri occulti, contro i maneggioni che hanno prosciugato le risorse dello Stato (cioè dei cittadini), che hanno lasciato il Paese in una arretratezza medievale. Con la sola differenza che, dall’opposizione, Rete poteva solo fare la denuncia, dal governo può incidere sulle scelte. Anche se è una lotta continua, perché i gruppi di potere e gli assetati di ricchezze facili, sono ben permeati nel tessuto sociale, economico e politico e non hanno intenzione alcuna di fare un passo indietro, affinché il Paese possa veramente cambiare e approdare ai lidi dello sviluppo.

Lo dimostrano i due giornali referenti dell’opposizione, che non vedono quanto di buono è stato fatto in questi difficilissimi mesi e che usano ogni pretesto per denigrare le persone, ma sempre pronti a sostenere il “sistema Buriani” e il “sistema Grandoni” con tutti i loro accoliti.

A proposito, si vedrà adesso se cambiano linguaggio e atteggiamento, dopo che il loro beniamino è stato rinviato a giudizio e dopo che è arrivata la sentenza Asset, per frenare la quale qualcuno ha fatto di tutto. Oggi, il giudice dice che le azioni di controllo sulle banche vanno eseguite per aiutarle a risanarsi, non per distruggerle. Esattamente la posizione che Rete ha sostenuto in questi anni.

Torniamo a certi giornali e ai loro protettori che, pur di danneggiare il governo, si accaniscono contro il nuovo Codice Ambientale, che obbliga le aziende più inquinanti ad osservare regole molto più stringenti rispetto al passato, pena multe salatissime. Detto fuori dai denti, non potrà più succedere che qualcuno allunghi la bustarella per poter fare il proprio comodo.

E poi, sempre gli stessi, attaccano le riforme e le iniziative che vengono avanti sul settore giustizia, perché l’obiettivo di riportare il tribunale fuori dalle lotte intestine che hanno infognato la sua operatività e che hanno condizionato politica e istituzioni, non può essere accettato dai manovratori occulti.

Non risparmiano le grida contro le scelte finanziarie. Ecco l’ultima, di due giorni fa: “Pochi manovratori metteranno a carico dei sammarinesi le perdite delle banche”. Il concetto espresso da RF è riferito alla recente legge sugli NPL approvata in commissione finanze. Non si sono neanche resi conto che a pronunciarla sono stati proprio coloro che hanno regalato oltre 2 miliardi di NPL di Carisp, non si sa bene a chi, con una manovra un po’ piratesca, condotta sulla testa dei cittadini, per non portare a casa praticamente nulla. Un tesoretto bruciato sull’altare della speculazione politica a vantaggio di qualche “innominato”.

E poi c’è l’ISS, terreno privilegiato della contestazione da parte dei partiti di opposizione. I quali non tengono in minimo conto l’immenso sforzo politico, organizzativo e amministrativo: primo, per affrontare la pandemia; secondo, per mettere un freno allo sfascio economico e organizzativo degli ultimi anni. E siccome nessuno ha la bacchetta magica per tramutare in oro quello che oro non è, si dà addosso al Segretario di Stato per ogni problema che si presenta. Cade una foglia, è colpa di Ciavatta. C’è chi si diverte a tirare fuori questo ritornello ogni giorno. Anche se i fatti vanno in tutt’altra direzione.

E qui torniamo alla verifica, voluta espressamente da Rete e che ha un suo senso proprio nel focalizzare gli obiettivi prioritari e le modalità del loro perseguimento. Proprio perché ogni partito viene da una sua tradizione politica e ha una sua identità irrinunciabile. La sfida è trovare la quadra nell’interesse di tutti.

Quelli che guardano alla DC, indiscutibile maestra della tecnica dei due forni, facendo affidamento su qualche corrente interna che strizza l’occhio al di fuori della compagine di maggioranza, nella speranza che si torni agli anni Novanta quando essa DC era l’indiscusso gran cerimoniere, forse non si sono resi conto che qualcosa, nel tempo, è cambiato.

È vero che la base democristiana è sempre fedele e incrollabile, ma è anche vero che in molti si sono accorti che non si può rimanere ancorati a un passato che ormai non torna più. Che certi Moloch sono crollati e che ci vuole sangue giovane per creare risultati, tanto studio e tanto impegno.

Occhio alla penna, dicevano gli alpini nelle trincee della Prima Guerra Mondiale. San Marino ha tre penne, sarebbe bene salvarle tutte e tre.

a/f