L’intento è quello di cercare di tutelare i testimoni che intervengono in merito alle questioni legate alle infiltrazioni criminali e malavitose, il risultato però potrebbe essere anche una disposizione che limita nuovamente la libertà di stampa. Mercoledì la seduta consiliare è stata sospesa un’ora e mezza prima della fine perché è stato riunito in via straordinaria l’ufficio di presidenza per affrontare la pubblicazione, da parte di Giornale.sm di uno stralcio (con alcuni omissis) di un verbale della scorsa commissione antimafia in cui alcune domande e testimonianze riguardavano anche le compagne di Francesco Vallefuoco. Per i capigruppo c’è la necessità di andare comprensibilmente a tutelare i testimoni che “potrebbero – spiega il consigliere Gian Nicola Berti che ha partecipato alla riunione per la Lista Pdcs-Ns – subire il pericolo di ritorsioni anche gravi, se le loro identità e dichiarazioni diventano pubbliche come sta rischiando di accadere”. (…) San Marino Oggi
NOTA DEL DIRETTORE MARCO SEVERINI: Quanto dichiarato in consigliere Berti è condivisibile. La tutela dei testimoni deve essere perseguita, ma sembra che Giornale.sm non l’abbia mai messa in discussione. Anzi, il nostro quotidiano on line ha celato i nomi e non li ha mai pubblicati. Speriamo che questa non sia solo una scusa per non pubblicare integralmente i verbali. A questo punto c’è da domandarsi come mai una certa parte politica (i più agitati dicono fossero lo stesso Berti, il vicepresidente Mario Venturini, il consigliere Denise Bronzetti e il capogruppo Dc Luigi Mazza) NON VUOLE LA PUBBLICAZIONE INTEGRALE (senza nomi dei testimoni ovviamente) dei verbali della Commissione Antimafia? Di che cosa hanno paura si venga a sapere? Ma loro, i commissari, non sono stati nominati in nome del popolo e dai rappresentanti dei cittadini della Repubblica di San Marino? E di questi devono fare gli interessi e tirare fuori tutta la documentazione relativa a chi, sammarinese, ha avuto rapporti con i mafiosi! Consiglieri compresi.
Le commissioni sono pubbliche e fatte a nome e per conto del popolo sammarinese. Lasciarle nei cassetti non serve a niente! Ma solo a far venire dei dubbi. Poi sarà anche da appurare come abbia agito questa commissione! Se sia stata una commissione elettorale o davvero contro la mafia.
Proprio per questo motivo Giornale.sm porterà la sua testimonianza (anche di questa vicenda) con richiesta d’intervento in due importanti convegni sul giornalismo d’inchiesta ad Osimo ai primi di ottobre, e sulla libertà di stampa – convegno internazionale – a Belgrado in novembre.
Tutti devono sapere cosa sta succedendo a San Marino!
/ms
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