“Noi di Libera siamo molto preoccupati per quello che sta accadendo sul fronte dell’indebitamento dello Stato.
Purtroppo i nostri peggiori timori si sono tutti concretizzati. Sin da subito, infatti, Libera aveva rappresentato quanto fosse pericoloso il ricorso al debito estero in assenza di un preciso “progetto-paese”.
I rischi che avevamo segnalato erano principalmente due:
a) che le risorse provenienti dal debito andassero bruciate nella spesa corrente;
b) di ritrovarsi nella terribile situazione di non riuscire a rimborsare il debito verso creditori internazionali.
Proprio per questo come Libera, nel presentare le nostre proposte, avevamo evidenziato la differenza fra il “debito buono” e dal “debito cattivo” ovvero il primo e? il debito che va a finanziare progetti di sviluppo e opere di pubblica utilita? in grado di generare una rendita futura, il secondo e? di fatto un accumulo di debito che portera? il Paese al fallimento.
Libera continuera? a cercare di evitare questo tragico scenario reiterando le proprie proposte: la definizione, appunto, di un “progetto-paese” e la rendicontazione delle spese affinche? le risorse vengano effettivamente impiegate e canalizzate in precisi progetti”. (…) La Serenissima
