PROSEGUE LA TRASCRIZIONE DEL RINVIO A GIUDIZIO, A FIRMA DEL COMMISSARIO INQUIRENTE DOTT.SSA BECCARI, DI ALCUNI COMPONENTI DELL’EX CDA DI CARISP. PARTE 11:
6) l’incidenza delle svalutazioni sui crediti del Gruppo Delta effettuate nel bilancio 2016 nella successiva vendita degli NPL Arcade (Gruppo Delta)
Durante la seduta del CdA di Carisp del 30 maggio 2017, per la prima volta rispetto alle posizioni sino ad allora tenute, emergeva l’ipotesi della cessione dei crediti del Gruppo Delta (pacchetto Arcade), ad opera del consigliere Cotella, il quale suggeriva: “si deve trovare una società dello stesso settore di Delta e con intenzione di acquisirla e prendersi in carico la perdita d’esercizio” (aff.to 340 e ss. del p.p. n. 626/2021 RNR). Nella seduta del CdA. del 20 giugno 2017 si dava lettura della comunicazione che il dott. Trombone — Presidente di SGCD — aveva inviato a Carisp (che sino a quel momento aveva opposto diniego alla vendita all’asta degli NPL Delta) per il tramite del membro Carisp in quest’ultima società, Simoncini. Il dott. Trombone, in particolare, con mail avente ad “OGGETTO: Progetto Cessione Crediti” stigmatizzava come non conforme all’accordo di ristrutturazione dei debiti del gruppo Delta la decisione di non consentire la cessione dei crediti secondo le offerte reperite dalla società E&Y.
Simoncini rappresentava essere giunte offerte a SGCD per 213 milioni di euro a fronte di crediti per circa 2,2 miliardi di euro, specificando inoltre che, oltre ai crediti verso la clientela, Carisp aveva anche altri attivi, fra i quali le DTA, il rimborso sanzione AGE e vari immobili (cfr. affto 635 dell’Allegato 10 del p.p. n. 500/2017 RNR + Nella seduta del CdA del 21 luglio 2017 pur venendo prese in esame le proposte di cessione del portafoglio crediti di SGCD, si manifestava ancora il diniego di procedere alla cessione degli NPL, mentre il consigliere Cotella rappresentava la disponibilità a valutare il caso (rectius il parere favorevole alla cessione) agli esiti della predisposizione del piano industriale (cfr. aff.to 655 e ss. dell’Allegato 10 del p.p. n. 500/2017 RNR + riuniti).
Nel corso del CdA del 1° marzo 2018 venivano ancora una volta palesate perplessità sulle valutazioni dei crediti fatte da Ria GT, incidenti sul bilancio 2016: il sindaco Pelliccioni lamentava l’utilizzo di criteri liquidatori in quanto il consulente di Carisp si era basata unicamente sul prezzo di mercato puro degli NPL senza considerare la loro recuperabilità in house, comprensiva dei crediti fiscali, come invece effettuato da KPMG (cfr. aff.to 401 e ss. del p.p. n. 626/2021 RNR).
Tuttavia il nuovo Presidente del CdA Zanotti “rappresenta[va] l’intenzione di non acquistare ma di vendere quelle posizioni” (aff.to 3372 e ss. del p.p. n. 500/2017 RNR + riuniti) e ciò pare essere avvenuto anche sulla base di una relazione prodotta, nel corso del CdA del 24 marzo 2018, dal Direttore Mancini “project Arcade — progetto di vendita e offerte vincolami’ (cfr. relazione memorizzata sul CD di cui all’aff.to 1545 del p.p. n. 626/2021 RNR) che manifestava il proprio indirizzo ad aderire all’offerta sulla base dell’analisi dei flussi di realizzo.

Si notava, in particolare, che la cessione del portafoglio non avrebbe influito sul bilancio perché, in sostanza, le svalutazioni proposte da Ria GT e recepite nel bilancio erano simili (si scostavano di un centinaio di migliaia di curo) ai valori proposti di acquisto.
L’indirizzo fu seguito dal CdA all’unanimità che mandò alla Commissione Finanze per l’approvazione.
Questa si riunì il 4 aprile 2018 e voto, con il voto dei soli membri di maggioranza, l’autorizzazione alla vendita. Il 22 ottobre 2018 — nel corso di un CCR allargato e con relazione a firma del Direttore Ucci — anche BCSM diede via libera alla cessione del portafoglio Arcade sul presupposto, però, che i crediti fossero stati correttamente valutati.
La relazione sopra citata, recante parere favorevole alla vendita, apportava infatti la seguente premessa: “ogni considerazione espressa da questa Autorità di Vigilanza nell’ambito della presente nota non può che fondarsi sul presupposto che i crediti dubbi verso il Gruppo, Delta, iscritti a bilancio di codesta Cassa di Risparmio, siano stati correttamente valutati dai preposti organi della banca, applicando quale criterio quello del loro presumibile valore di realizzo” (cfr. pag. 326 della seconda relazione della Commissione d’Inchiesta, memorizzata sul CD di cui all’aff.to 3302 del p.p. n. 626/2021 RNR).
Il CdA di Carisp, nella seduta del 26 ottobre 2018 confermò l’opzione favorevole alla vendita con il solo voto di Zanotti e dei consiglieri Rosa, Kaulard e Coccioli.
Una volta assunto il parere favorevole della Commissione Finanze in data 29 ottobre 2018, il CdA incaricò Mancini di dar seguito alla vendita (cfr. verbale memorizzato sul CD di cui all’aff.to 1545 del p.p. n. 626/2021 RNR).
Fu Cerberus ad aggiudicarsi, in data 31 ottobre 2018, l’asta del portafoglio Arcade per 165 milioni di euro e cioè 48 milioni in meno della prima offerta non vincolante, pari a 213 milioni di euro.
L’avv. Pelliccioni rappresentava come fosse “emersa la coincidenza delle offerte di acquisto pervenute in asta con le valutazioni di bilancio 2016” evidenziando l’evidente … pregiudizio che è derivato all’interesse economico dell’istituto a seguito della divulgazione delle valorizzazioni assegnate dal CDA e recepite dall’assemblea conformemente a quanto è emerso dalla consulenza di RIA GT e Boston, più precisamente del doti. Mazzeo e del dott. Galiano” (aff.to 3372 e ss. del p.p. n. 500/2017 RNR + riuniti).
Appare verosimile, in sostanza, come le ingenti svalutazioni dei crediti del Gruppo Delta (e dei crediti indirettamente collegati alla ristrutturazione del gruppo) di cui al bilancio 2016, nonché le notizie a ciò correlate apparse nel corso del 2017 su testate giornalistiche locali ed italiane, abbia contribuito alla formulazione dí proposte di acquisto del Portafoglio Arcade per importi inferiori a quelli congrui, con relativo pregiudizio per il patrimonio di Carisp, e in ultima istanza, dell’Ecc.ma Camera, socio unico dell’istituto.”
FINE PARTE 11
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